Cgiam: mitigare i danni in caso di eventi catastrofici

Il Centro di Geomorfologia integrata ha presentato un progetto. Necessarie soluzioni che consentano di convogliare le risorse economiche dello Stato verso attività di prevenzione

Il Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo (Cgiam), che ha sede a Potenza, ha presentato in una tre giorni a Roma, conclusasi oggi, il progetto “Modelli per la Prevenzione e Mitigazione dei danni alle persone e al patrimonio edilizio attraverso la copertura assicurativa in caso di eventi catastrofici”, progetto di cui il Cgiam è soggetto proponente e attuatore.  Lo rende noto lo stesso Centro, spiegando che “il progetto, definito con la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica (ReLUIS), ha tra gli obiettivi finali quello di promuovere lo sviluppo di modelli per la riduzione dell’esposizione economico-finanziaria dello Stato in caso di eventi naturali catastrofici quali: terremoti, alluvioni e frane, sia attraverso la messa a punto di strategie innovative di prevenzione e mitigazione per la messa in sicurezza del patrimonio abitativo (pubblico e privato) e di quello infrastrutturale; sia supportando le compagnie assicurative nella definizione del premio assicurativo cui assoggettare detto patrimonio in funzione della vulnerabilità dell’edificato correlata alla tipologia dell’edificato e al sito su cui l’edificato stesso insiste.
Il progetto parte dalla constatazione – spiega ancora la nota del Cgiam –  che l’Italia è tra i Paesi maggiormente esposti a catastrofi connesse ai rischi naturali, tra cui rientrano il rischio sismico e quello idrogeologico, ciò, dunque, rende necessaria la definizione di soluzioni che consentano di convogliare risorse economiche dello Stato, troppo spesso impiegate per la gestione delle situazioni post-evento, verso attività di prevenzione così da ridurre l’esposizione economia dello Stato nel caso in cui detti eventi si verifichino.
Il sistema assicurativo di per sé non influisce direttamente sui costi totali: esso serve piuttosto a ripartire, fra tutti i soggetti al rischio, il costo stesso e a diluirlo nel tempo. Tuttavia le agevolazioni fiscali e la riduzione dei premi assicurativi per i soggetti che intervengono sul patrimonio edilizio, possono costituire uno stimolo alle azioni di mitigazione del rischio, influendo sul fattore della vulnerabilità e contribuendo alla riduzione del rischio stesso.
Infine, la diffusione tra la collettività dell’importanza di effettuare periodicamente interventi di verifica del patrimonio edilizio o di miglioramento e/o adeguamento dello stesso contro eventi calamitosi, non solo riduce l’entità dei danni eventualmente da sopportare e dunque la perdita di vite umane, ma è anche un volano per l’economia nazionale in quanto questi interventi rendono necessari il ricorso ad un ampio ventaglio di professionisti, artigiani, imprese”.
Il progetto è stato introdotto e illustrato nei suoi obiettivi e nelle sue principali componenti, dal presidente del Cgiam, Rodolfo Console, da Massimo Chiappini, direttore Sezione Roma 2 dell’INGV e da Felice Carlo Ponzo, referente di ReLUIS.
Sono intervenuti,  inoltre, quali relatori, esperti di fama nazionale ed internazionale quali: Ralph Von Frese della Ohio State University (USA), David Rhoades di GNS Science (Nuova Zelanda), Eleftheria Papadimitriou dell’Università di Thessaloniki (Grecia), Jean-Sylvain Magagnosc dell’Università di Poitiers (Francia), Emil-Sever Georgescu di URBAN-INCERC (Romania),  Bogdan Bujor Grecu del National Institute for Earth Physics (Romania) e Luciano Guerriero del Politecnico di Bari e Primo Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.
I lavori sono stati conclusi da  Stefano Gresta, Presidente dell’INGV, da Maurizio Croce, Commissario Straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico nelle regioni Puglia e Sicilia, da Antonio Colangelo, vicepresidente del Cgiam, e infine da Alfio Pini, capo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.

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