Il consigliere Lb-Fdi: “Nel disegnare la cornice dei benefici finanziari per i lucani i ‘tecnici’ sono stati così vaghi ed imprecisi lasciando aperti tanti dubbi. Come saranno determinati gli utili legati alle produzioni lucane di Total?”
“Anche nella sua Lauria, il governatore si è vantato di aver cambiato in dieci mesi la Basilicata degli ultimi 15 anni. È un j’accuse. Rinnega il passato, volendo creare uno spartiacque tra i governi De Filippo e Bubbico e la sua gestione. Una nuova strategia comunicativa, ideata sicuramente da qualche ‘cortigiano’, creativo onnipresente anche nelle famose leggi regionali incostituzionali, vedasi De Filippo con la ‘moratoria’ e Pittella con ‘le royalties fuori dal patto di stabilità’. A suo dire si cambia quindi, e anche il ‘sottosegretario’ Polese recita la stessa parte: ‘negli accordi del 1998 e del 2006 noi non c’eravamo’. Pittella, però, dimentica che lui e la sua famiglia sono presenti nello scenario politico del centrosinistra lucano da sempre e da sempre hanno contribuito a tutte le decisioni o, peggio, partecipato alle ‘spartonze’”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Gianni Rosa (Lb-Fdi).<br /><br />Per l’esponente di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, “aldilà delle ‘puntalizzazioni’ e ‘prese di distanze’, che dovrebbero fare solo innervosire i loro compari del Pd, le norme messe in campo con lo Sblocca Italia rappresentano la perfetta cornice di un quadro disegnato in nero da Renzi: ‘Voglio il vostro petrolio tutto e subito in cambio di trenta denari’. Del fatto che siano poi proprio ‘trenta’ i denari, abbiamo i nostri dubbi. Nel disegnare la cornice dei benefici finanziari per i lucani, infatti, i ‘tecnici’ sono stati così vaghi ed imprecisi lasciando aperti tanti dubbi. Ad esempio, prendiamo l’articolo 36 bis, ovvero la norma con la quale si prevede che il 30% delle tasse pagate dalle compagnie petrolifere torneranno ai lucani. Una norma che prende corpo dal famoso articolo 16 e che modifica le regole del DM 12/9/2013. Ma come? Con quali modalità? Le uniche due certezze sono: un tempo massimo di ristorno pari a 10 anni dall’entrata in esercizio degli impianti e un fondo massimo di 50 milioni di euro all’anno. Per il resto vi sono solo incertezze: si parla di ‘progetti di sviluppo da autorizzare’, sperando bene questi progetti si riferiscano ai 50.000 barili della Total e non a nuove estrazioni, cui siamo contrari. Quindi, quali bilanci, quali utili e quali tasse vanno prese in considerazione? E in tutto ciò bisogna sempre partire dall’assoluta ‘certezza’ che nei primi 10 anni ci saranno utili. Nella stesura originaria si parlava di nuove società con sede in Basilicata mentre nell’articolo 36 bis questo elemento manca. Un esempio per essere più chiari: diciamo che le estrazioni di Tempa Rossa della Total rientrano in questa dinamica. Si tratta di una società con sede a Roma. Diciamo anche che la Total ha un bilancio al cui interno vi sono tutte le attività svolte in Italia e nel quale gli utili rappresentino il totale di tutte queste attività, come saranno determinati gli utili legati alle produzioni lucane che sono il punto di partenza per calcolare le tasse da ristornare in favore della nostra Regione?”.<br /><br />“Insomma – conclude Rosa -, tanti, troppi nodi ancora da sciogliere per far gridare al successo o addirittura al 4 a 0. Solo una cosa è certa: Renzi, con l’aiuto dei Pittella’s, ci sta fregando.<br /><br /><br />