Cia su peperone di Senise

Arriva dagli Stati Uniti una nuova importante scoperta scientifica sul peperone. Secondo lo studio dell’University of California San Diego School of Medicine, la capsaicina, l’ingrediente attivo del peperoncino è in grado di attivare un recettore che riduce il rischio di tumori al colon retto. Lo rende la Confederazione italiana agricoltori da sempre impegnata nella valorizzazione e commercializzazione del peperone crusco di Senise. Ricchissimo di vitamine, il peperone può essere mangiato secco o, meglio ancora, crudo, in modo da sfruttare intatte tutte le sue proprietà nutrizionali. L’importante scoperta arriva proprio alla vigilia della decima edizione della sagra “U Strittul ru Zafaran”, dedicata al peperone igp di Senise.
Per la Cia “stagionalità, legame al territorio, produzioni locali, sono tutti concetti dai quali non si deve prescindere si si vuol fare del bene alla nostra salute e al territorio in cui viviamo. All’interno del progetto “mangiare sano mangiare lucano” il peperone di Senise ha un ruolo importante che, purtroppo, deve trovare ancora i giusti canali di commercializzazione per elevare la redditività dei produttori locali.  Per questo  l'impegno congiunto della Regione che ha individuato nuove aree irrigue e della Cia che ha saputo ben interpretare le ragioni degli orticoltori senisesi, caratterizzandosi come organizzazione di riferimento nel settore agricolo deve proseguire a partire dalla sagra".

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