“Il nuovo presidente della Amministrazione provinciale di Matera e il nuovo dirigente preposto al ramo, nuovo non è ma ha avuto un restyling, hanno inventato le discariche a volume variabile”. E’ quanto afferma Pio Abiusi (referente di Ambiente e Legalità), aggiungendo che “l'ultima determina dirigenziale risale al 14 settembre scorso e determinava i flussi, come normativa vuole, dei flussi di rifiuti solidi urbani negli impianti provinciali in esercizio. In essa erano indicati anche i volumi residui per ciascuna discarica”.
“Nei primi giorni di ottobre, il sindaco del Comune di Salandra – dice ancora Abiusi – decide che i volumi disponibili nella sua discarica sono esauriti e ne dà comunicazione tramite stampa e sempre dalla stampa si apprende che il comune di Pisticci, che nel frattempo ha riaperto la sua “la Recisa” accoglie i rifiuti che facevano capo a Salandra, non già tutti perché Salandra ed Oliveto continuano a conferire nella discarica chiusa, qualche giorno ancora”.
“Qualche giorno fa, sempre tramite stampa, il sindaco di Pomarico – sostiene Abiusi – annunzia la chiusura della sua discarica, dei nuovi flussi non si ha contezza e nessun riscontro in chiave provinciale”, mentre “capitolo a parte è l'annosa vita della discarica di Matera che è annessa ad un lago che si è formato nel corso di questi ultimi anni: ”percolato mai emunto”. Sempre nella famosa determina dirigenziale di settembre i volumi residui vennero individuati in 1500 mc, stimati su basi statistiche, si disse, perché l'amministrazione comunale non era in grado di fornire i dati . Adesso le quantità residue sono tanto variabili che nessuno si appresta a fare previsioni”.
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