Inca-Cgil Potenza: no a tagli Fondo Patronati

Nella sede della Camera di Commercio di Potenza si è tenuta una manifestazione dal titolo “Tutele individuali per i diritti di tutti”, alla quale sono intervenuti Mariangela Santoro (direttore Inca Potenza), Loreta Allegretti (Inail), Lucia Colicelli (Regione Basilicata), Furio Vai (vicedirettore regionale Inps), Luciano Caon (Inca nazionale), Angelo Summa (segretario generale Cgil Potenza).
Lo si apprende da una nota congiunta dell’Inca e della Cgil di Potenza.
“La richiesta che arriva dal sistema servizi e della tutela individuale della Cgil – si legge nel comunicato – è quella di ripartire dalla tutela individuale per riaffermare i diritti sociali e del lavoro. Sono oltre 100 le prestazioni sociali e previdenziali per le quali il Patronato assiste gratuitamente il cittadino in tutto l’iter amministrativo; per questo ogni anno milioni di persone vi si rivolgono trovando, in Italia e all'estero, disponibilità, impegno e competenza professionale. Un ruolo, quello del patronato, che anche al di fuori dell’Italia con 332 uffici e 650 operatori, ha saputo adeguarsi alle specificità delle domande e dei bisogni di assistenza nei vari Paesi. Le sedi ubicate all’estero, oltre ad assistere i nostri connazionali agevolano i processi di integrazione sociale con gli Enti previdenziali e con i sindacati locali. Inoltre – si legge ancora – il drastico ridimensionamento dei Consolati ha portato i Patronati, ad essere l’unico punto di contatto con lo Stato italiano. I nostri connazionali, quindi, ci chiedono un intervento sempre maggiore”.
Inca e Cgil sostengono che “la legge di stabilità contiene un taglio insostenibile al Fondo patronati che cancella di fatto ogni possibilità di continuare a svolgere il lavoro di tutela previdenziale e assistenziale che facciamo da 70 anni, oltre che un attacco diretto ai diritti dei cittadini. Se questa scelta venisse approvata verrebbe meno l’unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, dei cittadini stranieri e degli italiani all’estero. Tutte queste persone si troveranno a pagare per un servizio oggi gratuito”.

BAS 05

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