I consiglieri regionali Singetta e Mazzeo (Gm), Mancusi, Mollica e Falotico (Udc) impegnano il Governo regionale a sostenere l’istituzione di un casinò in Basilicata, la cui sede estiva sia localizzata a Maratea e quella invernale a Matera
I consiglieri regionali Singetta e Mazzeo (Gm), Mancusi, Mollica e Falotico (Udc) hanno presentato una mozione volta a favorire l’istituzione di una casa da gioco (o casinò) in Basilicata. Con il documento i consiglieri impegnano il Governo regionale “a sostenere l’istituzione di un casinò in Basilicata, la cui sede estiva sia localizzata a Maratea e quella invernale a Matera; a procedere alla richiesta delle autorizzazioni governative necessarie per l’apertura del casinò, mettendo in atto ogni pratica utile a sollecitare le competenti autorità affinché concedano alla nostra Regione la possibilità di disporre di un simile presidio generatore di occupazione e di turismo; a sollecitare i parlamentari affinché propongano la modifica delle leggi sul gioco e l’istituzione di nuove case (che, attualmente, consente solo a quattro città italiane di avere una struttura di questo genere)”.<br /><br />“La Regione Basilicata, che in questo momento particolare di crisi, vive più delle altre difficoltà e carenza di occupazione – affermano i consiglieri – potrebbe trarre notevoli benefici, soprattutto di carattere economico, dall’istituzione di una casa da gioco. La collocazione geografica e logistica di Maratea e Matera (che dovrebbero essere, rispettivamente, la sede estiva e quella invernale del casinò) e la loro caratteristica di siti turistici, già conosciuti anche a livello internazionale, rappresentano un buon presupposto per uno sviluppo ulteriore, legato al cd. ‘turismo da gioco’”. “Notevoli – proseguono Singetta, Mazzeo, Mancusi, Mollica e Falotico – sarebbero i riflessi occupazionali ed economici per il territorio, legati al rilancio del turismo e alla creazione di nuovi posti di lavoro. L’istituzione di un casinò consentirebbe di ampliare l’offerta di cultura, di eventi e di spettacoli, qualificando la proposta ricreativa presente, attirando un maggior numero di presenze turistiche che potrebbero riversarsi su un territorio che già dispone di ricchezze paesaggistiche notevoli, essendo il casinò uno strumento efficace di promozione e di richiamo turistico. Lo sviluppo dei casinò on-line ha raggiunto livelli elevatissimi, per cui sempre più persone frequentano le case da gioco ‘virtuali’, generando un volume d’affari che – qualora fossero presenti altri casinò in Italia – potrebbe essere utilmente convogliato e distribuito sul territorio, alimentando nuova ricchezza e nuova economia”.<br /><br /><br />A parere dei proponenti la mozione “il gioco, in qualsiasi forma e/o modalità, rappresenta, a partire dall’infanzia e sino all’età matura, una delle componenti fondamentali del vivere civile, svolgendo un ruolo-chiave nello sviluppo cognitivo e della socializzazione fra individui”. “La casa da gioco (o casinò) – ricordano i consiglieri – è un luogo riservato al gioco d’azzardo e in Italia ne esistono quattro situate a Campione d’Italia, Saint-Vincent, Sanremo e Venezia. La presenza di case da gioco contribuisce a qualificare i servizi ed il territorio in cui esse sorgono, fungendo da leva per lo sviluppo ed il rilancio dell’occupazione e del turismo. L’esperienza dei casinò è assai diffusa nella maggior parte dei Paesi europei, la cui legislazione (più permissiva rispetto a quella italiana) ne permette l’apertura ed il proliferare e molti italiani amanti del gioco d'azzardo frequentano casinò oltrefrontiera (basti pensare che in Slovenia sono presenti più di 10 case da gioco). In Italia, ormai da troppo tempo, si sus<img alt="Maratea" src="/consiglionewcma/files/images/34/37/74/maratea.jpg" style="width: 300px; height: 200px; margin-left: 2px; margin-right: 2px; margin-top: 2px; margin-bottom: 2px; border-top-width: 2px; border-right-width: 2px; border-bottom-width: 2px; border-left-width: 2px; border-top-style: solid; border-right-style: solid; border-bottom-style: solid; border-left-style: solid; float: right; " />seguono iniziative e proposte di legge parlamentari volte a ‘superare’ l’attuale legislazione in materia, evidentemente ormai troppo restrittiva, per adeguarsi alla situazione europea, favorendo la nascita di nuove case da gioco che potrebbero portare non pochi benefici all’economia del Paese. Nel 2010, l’allora ministro per il Turismo, Michela Vittoria Brambilla, aveva presentato un disegno di legge che prevedeva la creazione di quaranta nuovi casinò in tutto il territorio nazionale (che avrebbero dovuto essere ubicati negli alberghi classificati a cinque stelle) oltre alla riapertura di case da gioco già operanti in Italia, teso anche a fronteggiare il calo di presenze negli alberghi. Il disegno di legge Brambilla prevedeva che la gestione dei nuovi casinò (tre per ogni regione) sarebbe spettata agli enti pubblici locali ed a privati. Il sopra citato ddl – scrivono Singetta, Mazzeo, Mancusi, Mollica e Falotico – non ha avuto seguito e, pertanto, nonostante si continui a parlare di aprire altri casinò in Italia e nonostante la Corte costituzionale ha più volte chiesto al legislatore di fare chiarezza e porre regole certe, nulla è cambiato”. I proponenti rammentano che “nel 2002 un tentativo autonomo di creare nuove case da gioco, effettuato da parte della regione Friuli-Venezia Giulia, è stato ‘fermato’ dalla Consulta”.<br />