"Innovazione di prodotto e di processo per una manutenzione, conservazione e restauro sostenibile e programmato del patrimonio culturale", è il progetto presentato da alcuni Atenei, tra cui l'Università della Basilicata, e dei partner aziendali, approvato dal ministero dell'Istruzione.
Pilastri del progetto – spiega una nota dell’Unibas – la realizzazione di iun sistema che integra nuovi software alla ricerca sui prodotti chimici e biologici.
La campagna di sperimentazione riguarderà varie città d'arte, tra le quali Matera e Venezia, in collaborazione con le Soprintendenze, i musei, e gli enti locali. Per l'Università della Basilicata saranno coinvolti il Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DiCEM) ed il Dipartimento di Scienze (DiS), coordinati dalla professoressa Antonella Guida. Per il materano, sono coinvolti l’amministrazione comunale della città dei Sassi, l’Arcidiocesi della provincia e la Fondazione Zètema (Centro per la valorizzazione e gestione delle risorse storico-ambientale) che “si sono impegnate – ha detto Guida – a mettere a disposizione siti e monumenti per la sperimentazione che pertanto avverrà sia su comparti sperimentali nei Sassi che su Chiese o edifici pubblici”.
Oltre all’università lucana la partnership prevede, l’Università La Sapienza di Roma, l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Università dell’Aquila. Ciascuna delle sedi universitarie inoltre partecipa al progetto con il proprio bagaglio di relazioni internazionali e per la Basilicata sarà molto importante quello con l’Università di Cartagena de Indias (Colombia), città patrimonio Unesco, “con la quale – ha aggiunto la docente – sono già da tempo in atto collaborazioni scientifiche su analoghi temi di recupero e valorizzazione di Beni culturali ed architettonici”. L'iniziativa durerà 30 mesi.
BAS 05