Le organizzazioni imprenditoriali del manifesto Pensiamo Basilicata (Alleanza delle Cooperative Italiane di Basilicata , Api Potenza, Casartigiani Basilicata , Cia, Coldiretti, Confapi Matera, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Copagri e Unci) ribadiscono “la insostenibilità per le imprese del perpetuato blocco dei loro crediti a seguito dei vincoli del Patto di stabilità e apprezzano la recente lettera scritta dal presidente della Regione, De Filippo, al presidente del Consiglio Monti, intesa ad escludere dal computo di quelle sottoposte ai vincoli di pagamento le voci per: il cofinanziamento della parte pubblica nazionale e regionale dei programmi comunitari; le royalties del petrolio e dell’acqua; i trasferimenti per gli interventi di ricostruzione a seguito dei terremoti in Basilicata”.
“Pensiamo Basilicata – si legge nella nota – ritiene indispensabile sostenere tale richiesta al Governo italiano anche con un’azione forte di tutti gli altri soggetti politici ed istituzionali e delle autonomie locali del territorio (Comuni, Province, Anci, Upi etc.), dei partiti e dei parlamentari lucani, per ottenere una nuova versione del Patto di stabilità interno, più aderente alle necessità di liberare la spesa in conto capitale e comprimere la spesa corrente. E’ urgente avviare il nuovo processo programmatico finalizzato a spostare la spesa pubblica da improduttiva a produttiva e, pertanto, invitano la Regione Basilicata a prevedere e attivare immediatamente un apposito tavolo di concertazione al quale partecipino anche tutti i responsabili del Comitato interistituzionale per il Patto di stabilità. La gravità della situazione finanziaria delle imprese è tale da richiedere misure per il pagamento immediato dello stock di credito arretrato, anche a costo di sforare il Patto così come hanno fatto altre regioni nell’anno 2012.
È intollerabile il fatto che la Pubblica Amministrazione sia diventato il peggior pagatore delle imprese, rompendo quel Patto etico che è alla base del rapporto fiduciario fra Stato, imprese e cittadini e rendendosi responsabile di chiusure e fallimenti aziendali”.
bas 06