Fenice, Rosa esprime delusione per esito lavori consiliari

Il consigliere regionale chiede che “vengano chiarite le responsabilità politiche e tecniche sul malfunzionamento degli organi di controllo e che si ponga in essere una profonda verifica dello stato di efficienza degli enti stessi”

&ldquo;Esprimiamo grande amarezza e delusione per quanto accaduto marted&igrave; in Consiglio regionale nel corso del quale il &ldquo;De Filippo &amp; C.&rdquo; ha deciso, mostrando tutta l&rsquo;arroganza che li contraddistingue, di non votare la relazione prodotta dalla Commissione consiliare d&rsquo;Inchiesta sul caso Fenice di Melfi&rdquo;. E&rsquo; il commento del consigliere regionale Gianni Rosa (Gm) ed esponente di &ldquo;Fratelli d&rsquo;Italia&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Una nostra precisa richiesta di &lsquo;votare&rsquo; &ndash; prosegue Rosa – ha generato il panico nella maggioranza che ha preferito dapprima sospendere i lavori del Consiglio, convocando al contempo la solita riunione &lsquo;riparatrice&rsquo; dei capigruppo, e dopo aver constatato la fermezza della richiesta del centrodestra delega Straziuso (Pd) a chiedere il rinvio del punto che un Santochirico (Pd) (im)parziale concede con la solita votazione a &lsquo;maggioranza&rsquo;. Questi i fatti il resto &egrave; fantapolitica. Troppo forti le responsabilit&agrave; che emergono dalla relazione, possiamo solo stigmatizzare come gravissime le inadempienze, le omissioni e i ritardi con cui gli organi di controllo regionali hanno adempiuto ai loro compiti istituzionali e al di l&agrave; dei precisi profili di responsabilit&agrave; giuridica dei singoli responsabili, la definizione dei quali &egrave; compito della magistratura, evidenzia la responsabilit&agrave; politica chiarissima in testa al Presidente della Giunta regionale e alla maggioranza di governo che ha collocato nei posti di controllo, dirigenti scelti con criteri opportunistici, in base al loro credo politico ignorando meritocrazia e trasparenza. Sono stati negati i principi istitutivi e gli obbiettivi di enti di primaria importanza quali l&rsquo;Arpab, che richiederebbero per le delicatissime competenze attribuite, ben altri principi d&rsquo;assunzione&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Chiediamo che vengano chiarite in maniera cristallina &ndash; continua ancora Rosa – le responsabilit&agrave; politiche e tecniche sul malfunzionamento degli organi di controllo, e che si ponga in essere una profonda verifica dello stato di efficienza degli enti stessi, con particolare riferimento alle modalit&agrave; di selezione del personale e dell&rsquo;affidamento degli incarichi specifici. Denunciamo come un fatto di eccezionale gravit&agrave; la circostanza che, a tutt&rsquo;oggi, non sia possibile avere un quadro completo ed aggiornato delle ricadute sociali, sanitarie ed ambientali del fenomeno di inquinamento, n&eacute; la sua effettiva estensione territoriale. Aspettiamo ora &ndash; conclude il consigliere – di vedere al prossimo Consiglio cosa si inventeranno i fantasisti del &lsquo;De Filippo &amp; C.&rsquo;&rdquo;.<br />&nbsp;

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