Dal 3 al 5 le “Giornate dei lucani emigranti’

Il presidente del Consiglio Santochirico e il presidente della Crle Scaglione hanno presentato la manifestazione organizzata dalla Commissione regionale dei lucani all ’estero e dall’Ufficio Internazionalizzazione della Giunta

&ldquo;La nostra Basilicata costruiamola&rdquo;. Slogan e logo dell&rsquo;evento che si terr&agrave; a Venosa, Stigliano e Potenza. Il leitmotiv &egrave; s&igrave; l&rsquo;emigrazione, ma anche l&rsquo;immigrazione, dal momento che dagli anni &rsquo;80 al 2005 sono stati circa trentamila i rientri in Basilicata con una saldo pressoch&egrave; pari rispetto all&rsquo;abbandono della nostra terra e con la necessaria differenziaione per classi di et&agrave; tra i duel flussi (non dimenticando l&#39;ormai consolidata emigrazione intellettuale). E ancora, la continuit&agrave; nell&rsquo;azione intrapresa dalla Commissione nel rapporto con i conterranei e l&rsquo;integrazione in una rete globale di interazione per lo scambio e la reciproca conoscenza. Giuseppe Travierso: la vera figura di emigrante. Nato a Barile nel 1937, &egrave; partito verso l&rsquo;Argentina nel 1953. Vi &egrave; giunto, con la nave &ldquo;Augustus&rdquo;, il primo aprile, dopo 37 giorni di navigazione. Ha fatto ritorno nel suo paese, grazie all&rsquo;aiuto della Commissione, all&#39;et&agrave; di 77 anni, dopo averne trascorso 61 nel paese sudamericano, caratterizzati da una vita fatta da una miscellanea di attivit&agrave; manuali. Oggi pensionato, sposato senza prole, si dedica agli scacchi, ritenendo che la complessit&agrave; e i problemi di questo &lsquo;gioco&rsquo; siano riferibili a quelli della vita quotidiana.&nbsp;<br /><br />Per il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico, &ldquo;la Regione, attraverso il lavoro e le iniziative della Commissione dei lucani all&rsquo;estero, mantiene una interlocuzione attiva, vincoli e legami sostanziali con le realt&agrave; migratorie, dimostrando cos&igrave; il proprio interesse ad un patrimonio di relazioni umane, culturali, sociali ed economiche&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Le Giornate dei migranti – ha continuato – devono essere un&rsquo;occasione non solo, e non tanto, per guardare al nostro passato, ma per aprire nuovi orizzonti oggi. Anche in anni recenti, sono tanti i lucani che hanno esportato ovunque, in Italia e nel mondo, il made in Basilicata. E&rsquo; in atto, negli ultimi anni non soltanto in Basilicata ma in tutto il Paese, un nuovo fenomeno migratorio. In un tempo in cui non esiste l&rsquo;Eldorado, abbiamo il dovere di accompagnare i giovani a percorrere il mondo per inseguire i loro sogni, ma il compito che abbiamo &egrave; quello di creare le condizioni per realizzarli anche qui: non una fuga, vorremmo, ma che al contrario, che dopo le esperienze e permanenze oltre confine, i nostri &lsquo;cervelli&rsquo; tornassero con una valigia di conoscenze, capacit&agrave; e strumenti, per sane iniezioni di dinamismo e intraprendenza nella societ&agrave; regionale. Non possiamo permetterci di perdere &lsquo;patrimonio umano&rsquo; e risorse nel pieno delle proprie potenzialit&agrave; e capacit&agrave; intellettuali, professionali e lavorative, perch&eacute; quando si parla di emigrazione si parla del cuore stesso delle dinamiche economiche e sociali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Un progetto questo delle &lsquo;Giornate dell&rsquo;emigrante&rsquo; &ndash; ha detto il presidente della Crle, Luigi Scaglione &ndash; partito con &lsquo;l&rsquo;Assemblea annuale dei Lucani nel mondo&rsquo; tenutasi a marzo, che vuole indagare, capire e interpretare quello che &egrave; stato l&rsquo;associazionismo lucano all&rsquo;estero e collegarlo a quello attuale. Uno sguardo fondamentale &ndash; ha continuato – ai giovani con la loro capacit&agrave; di realizzarsi, di raccontarsi in una esperienza forse unica di confronto con &lsquo;l&rsquo;altra Basilicata&rsquo;. Un confronto aperto, dunque, che vedr&agrave; protagonisti il Liceo classico &lsquo;Quinto Orazio Flacco&rsquo; di Venosa, il convitto &lsquo;Salvator Rosa&rsquo; di Potenza e l&rsquo;ITIS &lsquo;A.Einstein&rsquo; di Picerno. Le tante opportunit&agrave; che ci sono all&rsquo;estero &ndash; ha aggiunto Scaglione &ndash; ma anche la possibilit&agrave; di condivisione. Gli Sportelli con le loro peculiarit&agrave;, le Associazioni, soprattutto i simboli della identit&agrave; lucana, ricordando che l&rsquo;antesignano della diffusione della cultura lucana nel mondo &egrave; stato Quinto Orazio Flacco&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Emigrazione di ieri e di oggi&rdquo;: il tema che sar&agrave; affrontato dal prof. Ettore Bove dell&rsquo;Universit&agrave; degli Studi della Basilicata. &ldquo;Qualcosa di nuovo ed originale &ndash; ha detto – per la prima volta si possono chiarire le vere ragioni dell&rsquo;emigrazione intellettuale troppo spesso oggetto di contraddizioni. Importanti gli aspetti legati al ruolo dell&rsquo;Universit&agrave; e al flusso dei giovani verso l&rsquo;estero, ma anche alla loro volont&agrave; di ritorno&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Necessario mettere in connessione gli studenti lucani con i figli dei lucani all&rsquo;estero &ndash; ha detto il preside del &lsquo;Salvator Rosa&rsquo;, Laguardia &ndash; con una mobilit&agrave; in entrambi i sensi, un flusso continuo di reciproche conoscenze, non trascurando le importanti occasioni di formazione&rdquo;. Il vice preside dell&rsquo;Itis di Picerno, Zaccagnino, ha illustrato l&rsquo;esperienza statunitense di Buffalo &ldquo;estremamente importante per ragazzi che studiano elettronica, informatica e telecomunicazioni&rdquo;. Il presidente della &quot;Federazione italiana lavoratori emigrati e famiglie&quot;, fondata da Carlo Levi, Antonio Sanfrancesco, ha auspicato &ldquo;che si dia un senso sempre maggiore alle politiche emigrazionali con la stabilizzazione della regione, procedendo di pari passo tra emigrazione e immigrazione&rdquo;.<br /><br />Incontro concluso con gli interventi di Antonio Di Sanza, gi&agrave; presidente della Crle, e Francesco Mollica, vice presidente della Commissione. Per il primo &ldquo;gli atteggiamenti futuri di chi far&agrave; parte della Commissione, nella nuova legislatura, devono essere nel segno della continuit&agrave; con quanto fatto finora. Una regione &ndash; ha detto – sempre aperta e coltivabile&rdquo;. Mollica, nel riferire della sua recente esperienza a Bubbikon, in Svizzera, ha parlato di &ldquo;emigrazione nell&rsquo;ambito della globalizzazione. Un sapere non locale ma globale. Una emigrazione che non &egrave; pi&ugrave; quella del contadino, bens&igrave; quella dell&rsquo;ingegnere esperto di sismica che parla perfettamente l&rsquo;inglese&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br /><br />&nbsp;&nbsp;

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