Il consigliere del Pd, “per amore di verità”, spiega i termini della polemica con il direttore de La Nuova del Sud, chiarendo che era rivolto a lui l’articolo pubblicato oggi sul quotidiano lucano dal titolo “l'ira del consigliere indagato”
“La Nuova del Sud di oggi mi dedica un titolone in prima pagina ('Dagli scontrini agli insulti') ed un articolo del direttore (‘L'ira del consigliere indagato’). In effetti mi ha sempre intrigato molto polemizzare con la stampa, ricordo di aver 'incrociato la penna' (credo con gusto reciproco) con l’ex direttore del Quotidiano della Basilicata Paride Leporace. L’ho fatto sempre con educazione, ironia ed autoironia, ricevendo sempre risposte pungenti ma garbate, degne di un interlocutore che rispetto”. È quanto scrive il consigliere regionale del Pd Erminio Restaino, che “per amore di verità” ha deciso di divulgare il contenuto di uno scambio di mail avuto con il direttore de Nuova del Sud Mimmo Parrella.<br /><br />“Essere etichettato quale ‘mangione’ – aveva scritto Restaino in una mail al direttore de La Nuova, riferendosi ad un articolo pubblicato ieri dal titolo “I ‘mangioni’ Pittella e Restaino” – con un titolo a caratteri cubitali per n. 2 (due) ricevute pari a 240 euro (unica contestazione che mi viene rilevata) è davvero troppo. Non mi meraviglio! Tutto ciò è coerente con il pessimo giornalismo del foglietto che dirige”.<br /><br />"Hai ragione…", replica, sempre via mail, Parrella che parla tra l’altro di “cose scritte all'ultimo minuto che rendono il senso, sia pur in modo grossolano…” ed aggiunge: “noi speriamo di comportarci nel modo più lineare e professionale possibile….. Come sempre ci salvano le virgolette con le quali possiamo smentire o giustificare le nostre esagerazioni……. Sul ‘pessimo’ e ‘foglietto’ che dirigo avrei da ridire….. ma capisco lo sfogo e il rammarico…… Spero che tu possa cambiare idea……la nostra sarà sempre coerente….”.<br /><br />“Se lo stesso direttore della Nuova del Sud – conclude Restaino – mi dà ragione, si scusa, definisce ‘grossolane’ le cose che scrive, si sente protetto dalle virgolette con le quali ‘possiamo smentire o giustificare le nostre esagerazioni’ credo di dover solo aggiungere che ‘pessimo giornalismo’ è un eufemismo benevolo”.