“Un accordo doloroso ma necessario quello firmato a Roma il 27 marzo 2013 per gestire gli esuberi dichiarati da Telecom (3.000 per Telecom Italia e 350 per TIIT) senza soluzioni traumatiche, scongiurando licenziamenti e societarizzazione delle aree Staff e Caring Services, attraverso il ricorso a contratti di solidarietà che dovranno essere riassorbiti, nell’arco di due anni, da internalizzazioni di attività oggi gestite all’esterno, per assicurare che trascorso questo periodo non vi siano eccedenze strutturali di personale”.
È il commento dei segretari di categoria Giovanni Letterelli (Uilcom Uil), Antonio Caruso (Fistel Cisl) e Anna Russelli. “L’accordo – ricorda una nota congiunta – è stato siglato dopo 48 ore di trattativa delicata e difficile, e seguito della votazione del Coordinamento Nazionale delle RSU che ha visto 41 voti favorevoli, 7 voti contrari e 4 astenuti.
L’Accordo vedrà garantita in questo modo l’occupazione. Permane però la forte preoccupazione per quella che sarà una ulteriore ‘fuga’ dalla Basilicata del maggiore operatore nazionale di TLC, in particolare con il previsto trasferimento in telelavoro della sede di Potenza del 187 e conseguente chiusura. Per questo motivo – affermano gli esponenti sindacali – riteniamo sia giunto il momento di aprire un confronto sulla questione dell’Ict in Basilicata, dei relativi servizi erogati e sul motivo dello “stallo” del bando Obiettivo 2012 sulla Larga Banda, che ha stanziato 20 mln euro. E’ più che mai urgente, infatti, liberare le risorse disponibili e cominciare a discutere della futura programmazione dei fondi affinché l’erogazione dei servizi innovativi e lo sviluppo della larga banda, unanimemente giudicato fattore decisivo per lo sviluppo dei territori; così come è urgente che politici e parti sociali chiedano conto a Telecomdel futuro della presenza aziendale in Regione".
bas 07