Provincia Pz: Prinzi, rilanciare iniziativa contro i tagli

“L’allarme dei sindacati sugli effetti dei tagli statali alle Province e quindi anche a quella di Potenza, in sintonia, con le preoccupazioni che abbiamo più volte espresso, rilancia l’indispensabile e più forte iniziativa da realizzare insieme – Province, Regioni, Comuni e sindacati – nei confronti del nuovo Governo Letta e del Parlamento”. A sostenerlo è il consigliere provinciale di Potenza Vittorio Prinzi riferendo che “dai dati dell’Upi (Unione Province di Potenza) l’incidenza dei tagli sulla spesa corrente per il 2013-2014 per la Provincia di Potenza è pari al 16,4%, che corrisponde a 26,4 milioni di euro su 62,3 milioni di euro complessivi. Una cifra che fa rabbrividire pensando ai servizi messi a rischio. A questo si aggiunge l’azzeramento dal 2013 del fondo sperimentale di riequilibrio poiché ormai moltissime Province sono incapienti e lo Stato procede al recupero forzoso presso l’Agenzia delle Entrate dell’imposta Rcauto, sottraendo così agli enti il più importante e vitale flusso di risorse finanziarie e di cassa destinato a garantire l’ordinaria attività. Si tratta di far ripartire l’impegno politico-istituzionale, in questo ultimo scorcio di consiliatura provinciale, dal sostegno alla richiesta centrale delle Province al Parlamento. Non esistono criteri o parametri in grado di equilibrare un taglio che è vistosamente sproporzionato e orientato al progressivo default di un intero livello di governo locale. Occorre che il Parlamento ponga in essere ogni correttivo possibile ad alleggerire di almeno 400 milioni il taglio contenuto nell’art. 10 del decreto in esame. Non va sottovalutato: l'insieme delle Province italiane è responsabile per l'operatività e la sicurezza di 5.179 scuole superiori, che ospitano 2.569.031 alunni. In più c’è il Patto di stabilità che blocca gli investimenti dei soldi che gli enti hanno in cassa. L'Upi ha condotto un'indagine: per l'esercizio ordinario (come spese di arredamento o riscaldamento) le province italiane hanno speso nel loro complesso lo scorso anno 1.357 milioni di euro; hanno invece investito (ad esempio per restauri o costruzioni di nuove scuole) solo 340 milioni di euro”.

bas 03

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