Per il consigliere dell’Idv è necessario discutere al tavolo del Governo un aumento dell’aliquota da tutti unanimemente considerata da ‘elemosina’
“Comprendo che con l'articolo 16 si apre, sicuramente, un capitolo nuovo nella gestione delle risorse petrolifere, ma non dobbiamo tralasciare l’impegno che ci attende per l’adeguamento delle royalties sul greggio estratto”. A sostenerlo è il consigliere regionale di IdV, Antonio Autilio, sottolineando che “le royalties hanno un'altra finalità che è quella della compensazione ambientale del territorio (la Val d’Agri) esposta all’impatto petrolio. E, ricordo in proposito che, la legge 40 consente l'utilizzo di queste risorse nell'area di estrazione di greggio, proprio per cercare di compensare quello che è il danno provocato dall’attività petrolifera alle comunità e al territorio, per finalizzare le risorse finanziarie allo sviluppo delle attività economiche e all'incremento industriale del comprensorio interessato. Del resto è stato lo stesso Presidente De Filippo ad evidenziare che quasi ogni anno queste risorse provenienti dalle royalties sono state utilizzate per la spesa corrente regionale, come per la sanità, l’Università degli studi della Basilicata, il Programma di Cittadinanza Solidale e quello delle Vie Blu”.
“Di qui l’esigenza – sottolinea Autilio – di discutere al tavolo del Governo perché le royalties aumentino non dico nella percentuale che avevamo previsto inizialmente (50 per cento), ma in una percentuale comunque congrua, a prescindere dai benefici che verranno dall’art. 16. Spetta dunque al Parlamento legiferare per un aumento dell’aliquota delle royalties da tutti unanimemente considerata da ‘elemosina’. In questa direzione, che è quella indicata all’unanimità dal Consiglio, la Giunta può adottare un provvedimento specifico”.
Secondo il consigliere di IdV inoltre “la nuova contrattazione con le compagnie petrolifere deve puntare ad un progetto più complessivo di sviluppo tenuto conto che né l’Eni e né la Total ci porteranno aziende che investano nella nostra realtà e consentano uno sviluppo del fattore competitività oltre a garantire un'occupazione maggiore. Dobbiamo perciò immaginare un piano sulla competitività, che tenga conto non solo dell'area petrolifera, ma di tutte le aree della Regione, in modo molto più convincente ed efficace”.