“Con la festa dell'Immacolata nelle aree rurali si riavviano le tradizioni alimentari natalizie che non conoscono crisi: solo il 19 per cento delle famiglie lucane spenderà meno per cibo e bevande, mentre l’81 per cento lascerà praticamente inalterato il budget per il cenone della vigilia e per i pranzi di Natale e Santo Stefano. Più in dettaglio, ogni famiglia sborserà in media 141 euro per imbandire le tavole delle feste”.Sono i dati diffusi dalla Cia lucana e commentati dal direttore regionale della Confederazione Luciano Sileo che rilancia “il paniere di prodotti lucani natalizi”. “Soprattutto in questo periodo dell’anno che registra un incremento delle spese alimentari delle famiglie lucane rispetto ad altri periodi dell'anno – dice – i consumatori sono assediati dalle grandi offerte di discount e supermercati che si basano essenzialmente su produzioni extracomunitarie e straniere e purtroppo anche su prodotti ‘taroccati’. È necessario difendere chi produce. Di qui la riproposizione del paniere lucano nel quale non possono mancare le paste alimentari artigiane, i salumi, crostate al sanguinaccio o marmellate, caciocavallo e pecorino di Filiano, agnello delle Dolomiti, gli autentici cruschi di Senise. Una strada per risparmiare – ricorda la Cia lucana – c’è attraverso “la spesa in campagna”, progetto a cui aderiscono i titolari di una quarantina di aziende agrituristiche di cui 18 in provincia di Potenza e 12 in quella di Matera. Obiettivo centrale è quello di avvicinare il consumatore in modo consapevole ai prodotti della sua area territoriale e rurale creando un rapporto più stretto dei produttori con i cittadini. E garantire un risparmio tra il 20 e il 30% per una spesa media di 100 euro”.
BAS09