Vicenda Di Lascio, Rosa (Pdl): rigurgiti di stalinismo

Il vice-coordinatore vicario, Gianni Rosa, interviene sulla “presunta incompatibilità del consigliere comunale di Lagonegro, Maria Di Lascio, esprimendole, a nome del Pdl di Basilicata, totale e incondizionata solidarietà umana ed istituzionale”

"La polemica, dura, serrata, a volte anche con toni aspri serve al corretto funzionamento della democrazia; ma quando si scade, invece, nel personale, nel toccare la dignità professionale ed umana della persona, tale comportamento va immediatamente censurato e condannato”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa.

“Quanto capitato al consigliere comunale di Lagonegro, Maria Di Lascio – sottolinea Rosa – circa una sua presunta incompatibilità a ricoprire il ruolo istituzionale contestatale dal Sindaco e dalla maggioranza di centrosinistra, mi induce a trarre una sola conclusione: chi è scomodo al sistema- Basilicata deve tacere, si deve fare da parte, non deve dare il suo contributo alla comunità. Esprimo, a nome del Popolo della Libertà di Basilicata, totale e incondizionata solidarietà umana ed istituzionale a Maria Di Lascio perché questi rigurgiti di nefasta memoria stalinista sono duri a morire. Se non si riesce a contenere un avversario politico, valido e corretto, con i mezzi democratici allora arrivano le cattive azioni, le minacce ed il discredito personale, nella peggiore tradizione dei regimi totalitari. Del resto – fa rilevare Rosa – ho sempre sostenuto che, chi in Basilicata governa con slogan, vorrebbe solo a parole che esistesse un’opposizione, ma quando questa è di spessore e di alto profilo, allora si cerca di sfrondarla con ogni mezzo, anche illecito ed immorale. All’amica Maria e all'intero gruppo consiliare di minoranza rivolgo l’invito a continuare nella forte e valida opposizione, a non lasciarsi demoralizzare, né intimidire da queste meschinità perché non sono soli e mai lo saranno”.

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