Mattia: la manovra finanziaria rende i lucani poco sicuri

Per l’esponente del Pdl “La buona politica di cui le nostre comunità hanno bisogno non può che partire dalla buona gestione delle risorse di bilancio ed è tutto il contrario di questa nuova, raffazzonata operazione di bilancio”

“Per mettere in moto un processo di sviluppo di cui la Basilicata ha urgente bisogno occorre uscire dai canoni celebrativi della contabilità finanziaria che definisce a scadenza prefissata i documenti di bilancio e collocarsi in un percorso di progetti concreti finalizzati a modernizzare i sistemi produttivi regionali”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Franco Mattia (Pdl), commentando la manovra finanziaria approvata dal Consiglio e “rivendicando, innanzitutto, una operazione verità”.

Il Presidente De Filippo in occasione della manovra di assestamento del bilancio 2012, la scorsa estate – precisa Mattia – disse che la Basilicata con quella manovra avrebbe dovuto sentirsi più sicura. Ebbene, per tentare così di nobilitare i nuovi bilanci pur non rinunciando al tradizionale e ritrito cliché divulgato spesso dal Governatore di ‘regione virtuosa’, di ‘regione che tiene meglio di altre’, di ‘regione con indicatori socio-economici meno negativi di altre regioni del Sud’, di colpo, si perde la sicurezza acquisita e si cambia registro: è colpa della crisi, è colpa dei tagli statali e della spending review. I Lucani, per troppo tempo sono rimasti spettatori passivi di campagne autoreferenziali e di immagine del Governo regionale basato sul ‘tutto va bene’, hanno diritto di sapere come stanno le cose e poiché il bilancio si proietta al 2015, hanno bisogno di sapere come si pensa di concludere questa legislatura”.

“Quanto al risparmio complessivo di un milione e mezzo di euro che si è ventilato – aggiunge il consigliere del Pdl – esso è dovuto unicamente al recepimento di disegni di legge del Governo a partire da quelli dei cosiddetti costi della politica; dunque nessun merito dalla Giunta e alla maggioranza di centrosinistra, che si dimostrano abili a nascondersi dietro le cosiddette missioni di bilancio occultando, per esempio, quest'anno come sono state spalmate le royalties del petrolio e come il petrolio può delineare nuovi scenari. In sostanza, anche questa manovra finanziaria – afferma Mattia – è stata costruita, come al solito, con il ‘metodo del copia ed incolla’ e con quello al quale l'arroganza della Giunta e della maggioranza ci ha abituato, vale a dire: prendere o lasciare, senza alcun margine semplicemente per proporre qualche modifica o accettare qualche proposta. Non si coglie l'esigenza di una revisione integrata dello sviluppo locale, né vi è il tentativo del superamento delle criticità che sono emerse nei circoli di programmazione che ormai sono all'approdo finale, soprattutto sul versante delle procedure e dell'attivazione degli interventi”.

Secondo Mattia “la questione centrale è quella di individuare una strategia per fronteggiare la crisi con i mezzi, gli strumenti, le azioni di programmazione di cui disponiamo e di indicare meccanismi innovativi e soprattutto celeri e per spendere tutte le risorse a disposizione tagliando sprechi e spese improduttive ovunque esse si annidano. E' anche questo un monito a rafforzare i nostri impegni e specie sul piano della trasparenza, del rigore e della sobrietà. E' un lavoro delicato che presuppone un'operazione di trasparenza più complessa e non ancora completata che è fondamentale per il recupero della fiducia dei cittadini nella massima istituzione territoriale. I palazzi della politica, lo vediamo quasi ogni settimana – continua – sono da tempo assediati da movimenti, comitati, gruppi di cittadini che non chiedono solo più lavoro e migliori condizioni di benessere sociali, ma anche e soprattutto trasparenza, partecipazione, coinvolgimento delle scelte più importanti che riguardano il proprio territorio, il proprio futuro e quello delle nuove generazioni”.

“La buona politica di cui le nostre comunità – conclude Mattia – hanno bisogno, non va sottovalutato, non può che partire dalla buona gestione delle risorse di bilancio ed è tutto il contrario di questa nuova, raffazzonata operazione di bilancio, che risponde solo ed esclusivamente all'obiettivo di garantire la sopravvivenza della classe dirigente che governa questa regione e a perpetrare un sistema di potere logoro e senza prospettiva, con il risultato che a pagare saranno sempre gli stessi, ossia sempre i nostri corregionali. Sono proprio loro a non sentirsi più sicuri”.

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