Svimez, Vaccaro (Uil), serve maggiore autorevolezza istituzioni

“Lo Svimez calcola che ci vorrebbero 400 anni per recuperare lo svantaggio che separa il Sud dal Nord. E’ l’ulteriore conferma che al Mezzogiorno servono approcci concreti e su grandi scelte strategiche: occupazione, formazione e istruzione, infrastrutture materiali ed immateriali, ricerca, qualità della spesa pubblica, finanza locale, efficienza ed efficacia della Pubblica Amministrazione, riforme amministrative”. E’ quanto rileva il segretario regionale della UIL Carmine Vaccaro sottolineando che “l’imminente ottava Conferenza Nazionale di organizzazione della Uil sarà l’occasione per ribadire che la UIL crede che l’avvio della soluzione della “questione meridionale”, non sta solo (o tanto) in politiche meridionaliste, ma anche nel cambiare, radicalmente, la mentalità, soprattutto, degli Amministratori Pubblici. E’ questa la sfida che la UIL lancia: efficienza, trasparenza, responsabilità e credibilità, in sintesi “autorevolezza delle Istituzioni”.
Secondo Vaccaro “il pur giustificato entusiasmo che si registra in alcuni commenti sull’aumento del 2 per cento per il Pil lucano non deve e non può essere motivo di tranquillità perché la situazione complessiva dell’occupazione è drammatica: il tasso di disoccupazione dei giovani fino a 24 anni è vicino al 40%; il 30% dei giovani della stessa fascia d’età non hanno portato a termine gli studi e non cercano lavoro; circa 5 mila sono i lavoratori irregolari; il tasso di disoccupazione femminile è sempre più insopportabile.
Il vero nodo cruciale per il rilancio dello sviluppo del Mezzogiorno è il funzionamento della Pubblica Amministrazione, non solo nelle sue implicazioni economiche, ma anche socio culturali. Da questo punto di vista occorre partire dalla tesi di Gaetano Salvemini che al primo posto, tra i mali del Sud, poneva il malgoverno. Sollevando la questione del buongoverno, Salvemini – continua il segretario Uil – rivolgeva la sua critica alla classe dirigente del Mezzogiorno, ma anche a quella del Nord che, a suo giudizio, avevano tutto l’interesse affinché il Sud fosse rappresentato politicamente ai livelli più bassi.
Dai tempi di Salvemini la cose non sono certo migliorate per il Mezzogiorno. Anzi, citando le recenti parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che testualmente recitano: “il nord aiuti il sud, ma il sud deve aiutare se stesso”, emerge come da oltre 150 anni al Sud la situazione non sia di molto cambiata.
Concetti questi che fotografano la realtà del Mezzogiorno che mettono in evidenza tutto il dualismo Nord-Sud nel nostro Paese, come tutto l’attuale dibattito politico dimostra. Ma se il Nord vuole continuare a crescere ha bisogno di un Sud che cresca altrettanto, se non di più.
La Uil – conclude Vaccaro – pone con forza l’attenzione al tema della selettività degli interventi. Non si tratta di fare la solita lista della spesa, nella quale tutti chiedono a “prescindere”, ma, piuttosto, di cominciare ad agire tutti insieme: Governo, Regioni e parti sociali”.
bas 02

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