Tracciabilità dei rifiuti, nota del commissario Altobello

“Se venissero confermate le rivelazioni del quotidiano 'La Repubblica' in ordine al contratto tra Ministero dell’Ambiente e Finmeccanica per gestire il sistema integrato di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), saremmo di fronte ad un paradossale e clamoroso danno a carico di centinaia di migliaia di imprese italiane che hanno già versato, per iscriversi al registro, un contributo (obbligatorio) pari a circa 70 milioni di euro all’anno”. Lo ha detto Sabino Altobello, commissario per il ciclo integrato dei rifiuti della Regione Basilicata.
“Al danno si unisce la beffa. Infatti – spiega Altobello – il sistema progettato da “Selex Service Management” (società del gruppo Finmeccanica), che sarebbe dovuto entrare a regime già dal 2010, a causa di lacune tecnologiche non è mai stato attivato. Da qui, le ripetute proroghe sull’entrata in vigore del Sistri”.
A parere del commissario, “è questo un passo falso che sa dell’incredibile. Una scelta insopportabile per il nostro Paese e le politiche di protezione ambientale attivate negli anni. Tanto più in una materia come questa, dove le attenzioni e i ramificati interessi delle eco-mafie sono molteplici. Quello che è assolutamente indispensabile, infatti, è la realizzazione di una rete presso il Ministero dell’Ambiente di dati integrati trasmessi dai produttori di rifiuti “speciali” e “pericolosi” da incrociare con i trasportatori e gli impianti di smaltimento. A garanzia, in tal modo, della tracciabilità dell’intero percorso che compiono i rifiuti”.
“Appare utile e opportuno, quindi – è la proposta di Altobello – che le Istituzioni locali e i parlamentari si facciano carico della delicata problematica e assumano l’iniziativa di evitare ulteriori rinvii del Sistri, chiedendo al Governo di fare chiarezza su una vicenda che, ancora una volta, vede al centro, in un ruolo tutt’altro che chiaro, una Holding a partecipazione di capitale pubblico come Finmeccanica”.

bas 07

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