Il presidente della Federazione dei lucani in Svizzera interviene sulla lettera del suo collega della Federazioen brasiliana, Barros, che aveva criticato la Crle e l’Ufficio Internazionalizzazione della Regione
“Troppa enfasi per una bolla si sapone”. E’ il giudizio del presidente della Federazione dei lucani in Svizzera, Giuseppe Ticchio, sull’eco avuta sui media locali dell'iniziativa del presidente del Fabbra (Federazione emigrati lucani in Brasile) Odilon de Barros, che in polemica con la Commissione dei lucani all’estero e con l’Ufficio Internazionalizzazione della Regione aveva annunciato pochi giorni fa che la sua Federazione non avrebbe partecipato al secondo Forum mondiale delle donne lucane. Oggetto del contendere, il luogo dove allocare lo sportello Basilicata in Brasile.
“Il fatto che a volte nelle nostre Federazioni c'è qualche mal di pancia é una cosa umana e risaputa, come d'altronde in tutte le buone famiglie, ma far passare il mal di pancia di una Federazione come un male comune per tutti, mi sembra un po` eccessivo”, scrive Ticchio ai media che hanno dato notizia della posizione di Barros. Ed a quanti mettono in dubbio l’utilità degli incontri fra le comunità lucane che vivono in altri Paesi del mondo e le delegazioni istituzionali della Regione, il responsabile dei lucani in Svizzera fa sapere che “grazie a questi viaggi, la nostra piccola Regione é diventata una grande Regione”. Ticchio offre anche un consiglio alla Crle: “le autorità istituzionali lucane interessate, dovevano fare una cosa molto semplice, congelare il progetto, finché all'interno della Federazione del Brasile non avranno trovato un accordo tra di loro, non con l'intermediazione delle istituzioni regionali, perché quando ci si schiera, da qualche parte si va a sbattere”.