Si chiuderà a Grassano giovedì 22 novembre (ore 16) nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale con il convegno intitolato “Re-Tessere il Futuro” il progetto “Tessere” per la promozione delle opportunità dei pre-adolescenti e degli adolescenti che vivono nei comuni della collina materana, promosso dall’ Ambito di Zona Basento-Bradano in collaborazione con il Ser.T. di Matera. “Tale iniziativa conclusiva – spiegano gli organizzatori – vuole presentare i risultati finali del percorso realizzato negli otto comuni dell’ambito di zona e cioè Calciano, Ferrandina, Garaguso, Grassano, Grottole, Oliveto, Salandra, Tricarico e confrontarli con altre esperienza significative effettuate in aree interne e montane di altre zone d’Italia come le valli dell’arco alpino”. Con la responsabile del progetto, la dott.ssa Antonazzo, parteciperanno i responsabili dei diversi Centri sui quali è stato anche realizzato un video documentario da Nicola Ragone, giovane regista lucano, e i responsabili formatori, il sociologo del Ser.T. Natale Pepe, il dott. Gollo del dipartimento di Psicologia dell’Asm in un interessante confronto con altre esperienze della stesso ambito fatte nel nord Italia illustrate dalla dott.ssa Silvestri di Bormio e dalla dott.ssa Pini di Livigno.
“Il progetto, sorto come iniziativa finanziata dalla Legge 10/2005 della Regione Basilicata, ha avuto come perno – sottolineano i promotori – l’attivazione dei Centri di Aggregazione Giovanili animati da giovani residenti e formati in un percorso di incontri/laboratori di scambio di esperienze e di progettazione di iniziative comuni per la valorizzazione del territorio e per la rottura dell’isolamento “relativo” in cui molto spesso le nostre piccole comunità vivono. La “rete” delle “tessere” era infatti l’obiettivo più importante per il quale si è lavorato e sul quale si può continuare a lavorare nei nostri paesi puntando al coinvolgimento e al collante dei giovani che, senza bisogno di esser lasciati soli, possono rivelarsi decisamente i primi propositori, protagonisti e costruttori di un futuro condiviso, alle nostre latitudini dove il rischio della chiusura e dell’improduttivo autocentramento è sempre vicino”.
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