Gli esponenti del Popolo della Libertà: “anche in Lucania il Pdl sia la casa di tutti i moderati che vedono nella sinistra un pericolo per il nostro futuro. Pronti a costruire una più ampia coalizione che punti al Governo di Basilicata”
“L’antipolitica sta prendendo piede, i cittadini hanno sempre meno fiducia nei partiti, il Paese chiede riforme economiche e sociali. Inutile negare che l’Italia è in un guado dal quale deve uscirne il più presto possibile. Questo è possibile solo alla condizione che la politica riprendi la sua centralità e continui ad essere la sintesi degli interessi generali ed a occuparsi del bene comune”. E’ quanto dichiarano gli esponenti del Pdl Gianni Rosa, vice coordinatore vicario regionale, Mariano Pici, coordinatore provinciale di Potenza, Luigi Modrone, vice coordinatore vicario di Potenza e Mario Venezia, vice coordinatore vicario di Matera.
“Lasciando stare le nuove e vecchie demagogie, senza un sistema di partiti – aggiungono gli esponenti del Pdl – questo non è possibile. In assenza del Popolo della Libertà, che è e resta il maggior partito dei moderati italiani, questo non sarà possibile. Il Popolo della Libertà è una forza fondamentale nello scenario politico attuale ed è centrale e lo sarà per ogni possibile cambiamento o variazione dell’attuale status quo. Troppe campane a morto sono state suonate sui mass media relativamente alla presunta scomparsa o scioglimento di una forza che governa la maggior parte delle Regioni ed è l’asse fondamentale dell’attuale maggioranza parlamentare, dove con i suoi distinguo e le sue proposte fa sentire il peso della politica a decisioni troppe volte molto ‘tecniche’ e sganciate dalla realtà dei comuni cittadini. Il Popolo della Libertà gode di ottima salute, c’è, ha appena terminato una fase congressuale nelle province e si aggiunge ora alla riorganizzazione nelle Comunità e nelle Regioni. Altro che ‘Oltre il Pdl’, frase utilizzata fin troppo a volte con venature di fantapolitica, a volte per nostalgie ormai fuori tempo e per qualcuno come speranza di un nuovo posizionamento. A Roma, all’incontro con i dirigenti regionali e provinciali l’on. Berlusconi e il segretario Alfano sono stati chiari, anzi aggiungiamo anche grintosi, fiduciosi e determinati, che il futuro del Pdl è il Pdl e ogni speranza di un ritorno ad un passato sepolto dalla stessa storia non ha alcun fondamento. Per chi parlava o meglio si augurava un partito in fase di scioglimento, diciamo che devono aumentare lo spessore della polemica politica (la delazione è dannosa in democrazia) oppure mettersi una buona volta l’animo in pace. Siccome la nostra area politica crede nei valori della libertà, del pluralismo e del confronto democratico tra visioni della società differenti di certo non possiamo abdicare al mandato e alla rappresentanza di milioni di elettori e cittadini che si identificano nella ‘Casa dei Moderati’ ed in un moderno centrodestra”.
A parere di Rosa, Pici, Modrone e Venezia “il Popolo della Libertà rimane l’unica alternativa concreta alle sinistre italiane, ai poteri forti e alle corporazioni ed è una forza dinamica protesa al cambiamento, pronta a condividere un progetto politico confederativo con tutte le forze moderate. Certo, anche il Pdl deve cambiare ma rimanendo fedele alle sue idee, politiche e programmi: questi erano gli scopi messi in atto dalla fase congressuale e in tale solco si continuerà. Un Popolo della Libertà impegnato a trasmettere agli italiani i suoi valori e le sue idee quotidianamente, con il contatto concreto con i cittadini, con il ‘porta a porta’ per raggiungere tutti ma anche tramite la rete per comunicare con i più giovani. Questo il messaggio di Berlusconi ed Alfano: una ‘campagna elettorale permanente’ fatta nostra nella fase congressuale che vede i dirigenti locali protagonisti della politica, gli iscritti il valore aggiunto della politica e i cittadini gli unici beneficiari di tutto questo. Nel nostro dna vi è la proposta, il trovare soluzioni, il protagonismo di comunità, territori e cittadini, il rispetto del pluralismo e della diversità; ad altri lasciamo demagogia, livore, interessi corporativi e antipolitica. Ma non permetteremo però che si ritorni in un regime che difende i privilegi, l’assistenzialismo e le oligarchie pubbliche e private. Siamo per un’Italia di progresso economico, sociale e culturale. Lasciateci anche un minimo di soddisfazione come lucani: nei congressi provinciali di Basilicata avevamo anticipato tutto questo con le nostre mozioni su lavoro, territorio, organizzazione, proposta, tutto ciò alternativo ad un centrosinistra imperante e litigioso. Avevamo le idee chiare e non eravamo visionari”. “Ora con maggior determinazione e maggior entusiasmo, assieme ai tanti amici che credono in questa prospettiva – concludono gli esponenti del Pdl – proseguiremo il lavoro iniziato per fare in modo che anche in Basilicata il Pdl sia la casa di tutti i moderati che vedono nella sinistra un pericolo per il nostro futuro. Il Pdl è aperto al confronto anche in Lucania, pronto a confederarsi, mettersi in gioco e costruire una più ampia coalizione che punti al Governo di Basilicata, ma sia chiaro: alternativi, differenti, incompatibili con le sinistre e con il passato di questa Lucania”.