La Ola chiede moratoria sul petrolio

È giunto il momento di fermare, con una moratoria, il raddoppio delle estrazioni petrolifere in Basilicata previste dal già fallito Memorandum che il Governo Nazionale non vuole e non può firmare con la Regione Basilicata, in cambio di non precisati vantaggi infrastrutturali. LO afferma l’Organizzazione lucana ambientalista, Ola.
“E' invece necessaria ed urgente la moratoria delle attività petrolifere in Basilicata – dichiara la Ola – congelando i barili estratti agli attuali 91 mila al giorno che vanno considerati come limite di riferimento definitivo. Un dato storico di partenza questo cui attenersi e sul quale iniziare un dibattito che coinvolga anche i cittadini, prima di concedere non un nuovo permesso, ma addirittura uno spillo qualsiasi ai petrolieri, pena pesanti ripercussioni sullo stato dell'ambiente e la salute dei cittadini”. Secondo al Ola “la Regione Basilicata, potrebbe fare come la Regione Abruzzo che con la Legge Regionale n.32 del 2009 ha vietato sul suo territorio ogni estrazione di petrolio. La Regione Basilicata avrebbe dovuto pretendere l’annullamento dell'accordo con la Total su Tempa Rossa, visto i gravi risvolti giudiziari in terra di Basilicata da parte della compagnia francese, vietando all'Eni ed alla Shell di perforare le montagne del parco dell'Appennino Lucano intorno a Marsico Nuovo, ove sono presenti le sorgenti del fiume Agri e di molti altri torrenti tributari delle dighe di Marsico Nuovo e del Pertusillo”. Contro tali perforazioni -si legge nella nota – la Ola e No Scorie Trisaia si rivolgeranno alla Commissione Europea e gli Organi Europei competenti, a salvaguardia dei diritti umani e dell’ambiente.

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