“Il parco ha rappresentato per il territorio un’occasione di sviluppo, recuperando un senso di identità attraverso la messa in scena di uno spettacolo che con linguaggi multimediali ha saputo portare in scena le vicende delle rivolte contadine”
“Il parco tematico della Grancia negli anni ha svolto una molteplicità di funzioni. Oltre ad essere un attrattore turistico soprattutto per le vicina Puglia, da dove giunge la maggior parte dei visitatori (circa il 65%) e dalla Campania (il 20%), si è rivelato un’occasione di lavoro per tanti giovani che all’inizio per passione hanno scommesso su questa avventura, iniziando un percorso professionale che li ha portati a farsi apprezzare fuori dai nostri confini regionali o a dar vita ad attività imprenditoriali direttamente collegate al Parco. Si è sviluppato così un vero indotto economico creando benefici indiretti anche per strutture ricettive e di ristorazione dell’area, oltre a creare opportunità di reddito per agenzie di promozione turistica, di pubblicità, nel campo editoriale, della sartoria, dello spettacolo tra operatori economici, associazioni no profit e agenzie culturali”. Lo afferma il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo partecipando alla presentazione delle novità 2012 del parco storico-rurale e ambientale. “Inoltre – ha continuato il presidente – il parco ha rappresentato per il territorio un’occasione di sviluppo, recuperando un senso di identità attraverso la messa in scena di uno spettacolo che con i nuovi linguaggi della multimedialità ha saputo portare in scena le vicende delle rivolte contadine. Un modo per far conoscere agli stessi lucani pagine della nostra storia regionale. Se tutto questo è stato possibile, oltre alle professionalità che hanno contribuito a far diventare la Grancia l’unico parco del genere in Italia, un riconoscimento particolare ai tanti volontari che negli anni con spirito di sacrificio e dedizione hanno permesso che il cinespettacolo fosse una realtà apprezzata”. Sul cambio di gestione, il presidente ha ribadito che “è sempre più necessario rafforzare le azioni congiunte tra soggetti pubblici e privati, coinvolgendo le popolazioni locali, rendendoli protagonisti della crescita delle comunità”.
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