Dalla Cia un” pacchetto di proposte” per ridurre i costi di produzione in agricoltura partendo dall’attuazione dei principi di sussidiarietà, semplificazione, gestione efficiente delle risorse energetiche ed idriche. Secondo quanto spiega la Cia in un comunicato stampa, “l’incidenza media dei costi sui processi produttivi delle aziende agricole lucane si attesa in un rang che varia da un minimo del 50% ad un massimo dell’80%, con diversificazioni derivanti principalmente dall’indirizzo produttivo, dall’adozione di metodologie agronomiche intensive o estensive, dall’allocazione territoriale, dalle dimensioni aziendali.
Nel pacchetto di proposte emerse ed avanzate nell’ultima assemblea regionale alla presenza del presidente Politi, se realizzate nella loro interezza, possono produrre un risparmio complessivo tra il 20 e il 30% dei costi sempre più asfissianti per gli imprenditori e produttori agricoli”.
“Per energia e carburanti, una “voce di spesa” che messa insieme incide tra il 14 e il 22%, c’è la concreta possibilità – si legge ancora nel comunicato stampa – di creare condizioni di vantaggio a partire dall’inserimento nel Memorandum sul petrolio di forme di compensazione (visto anche l'apporto del settore in termini diretti e indiretti sulle risorse)”. Inoltre “è necessario predisporre un piano regionale agro-energetico, allo scopo di allargare la capacità produttiva delle aziende e favorire il pareggio energetico in agricoltura e nelle aziende”.
“La burocrazia e i relativi adempimenti – a parere della Cia – pesano tra il 5 ed il 7% sui costi aziendali: si tratta di procedere alla semplificazione amministrativa adottando quanto previsto dalla legge 5/2012 in materia di semplificazione dando centralità nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione regionale al fascicolo aziendale e costruendo l'anagrafe unica regionale delle aziende agroalimentari. Altre proposte: gestione informatizzata degli adempimenti, semplificazione del rapporto azienda agricola-P.A., dematerializzazione della documentazione cartacea; sistema snello, rapido, ad un minor costo ed al tempo stesso trasparente ed efficace in materia di controlli, attraverso l’utilizzo degli strumenti telematici e l’implementazione e l’aggiornamento delle “banche dati” informatiche; pacchetto integrato dei servizi e consulenza sostenuto nel PSR.
Le prime quattro voci che mediamente incidono pesantemente sulla produttività, redditività e quindi competitività del sistema – evidenzia il presidente della Cia lucana Donato Distefano – possono essere a nostro parere una prima riposta concreta verso il settore e le oltre 20.000 aziende professionali che vi operano e producono. Se a questo aggiungiamo adeguate politiche creditizi, ed assicurative ed un forte accelerazione e qualificazione della spesa a valere sul PSR in corso, tale operazione – aggiunge – potrebbe essere una reale e concreta risposta alla ripresa produttiva del settore e buone premesse per traghettare sul versante di una effettiva competitività il comparto agro-alimentare lucano che deve attrezzarsi, ed essere pronto per la prossima programmazione e le nuove sfide 2014-2020, a partire da quella per una buona governance in agricoltura di cui si sta discutendo in questi ad un tavolo politico che, auspichiamo, si apra anche al mondo agricolo”.
bas 02