Per il consigliere regionale del Pdl “il declassamento deciso dall'Agenzia Moody's è la conferma che l’ottimismo è fuori luogo”
“Il nuovo declassamento del rating della Regione Basilicata – dice Mattia – deciso dall’Agenzia Moody’s (da A3 a A2) che fa seguito a quello dell’ottobre scorso (in quell’occasione di due ‘gradini’, quindi in totale sono tre ‘gradini’ in quattro mesi) dovrebbe definitivamente allontanare quell’ottimismo espresso in Consiglio regionale dal presidente De Filippo che ho già segnalato come del tutto ingiustificato e anzi dannoso. In ottobre, ricordo, il Presidente se la prese con il Governo Berlusconi, sostenendo che se l’Agenzia Usa aveva declassato il rating dello Stato italiano di conseguenza aveva dovuto farlo anche per altre Regioni e Comuni, per effetto delle politiche di quel Governo. E questa volta che c’è il Governo del prof. Monti?”.
“Nessuno – sottolinea Mattia – intende disconoscere che la decisione di Moody’s che riguarda anche altre Regioni è in ragione del fatto che il ‘downgrade’ (l’abbassamento del giudizio sulla possibilità di adempiere gli obblighi) viene esteso dalla Repubblica Italiana, oltre ad istituti di credito e società, anche agli enti derivati. E tali – precisa Mattia – sono anche le Regioni, la cui finanza (in attesa del federalismo fiscale) è di tipo quasi esclusivamente ‘derivato’, cioè dipende dal prelievo di quota parte di Iva, Irpef e altri tributi nazionali. Solo che sottovalutare le difficoltà, anche di natura finanziaria, non serve a nulla, né servirà alla lunga ‘tappare il buco della sanità’ ricorrendo alle royalties del petrolio. In occasione del precedente declassamento, voglio ancora ricordare che il Presidente disse di ‘essere riuscito a limitare i danni: abbiamo perso solo due posizioni – dichiarò – mentre il Paese ne ha perse tre’. Non so questa volta cosa escogiterà. Resta il giudizio politico, espresso in Consiglio, che dal Palazzo della Giunta è mancato, in questi anni, la visibilità per riconoscere i veri problemi della Basilicata. Cinque, sei o sette crisi dal 2005 ad oggi, non credo che una in più o in meno cambi qualcosa, testimoniano l’incapacità ad individuare una strategia adeguata ad affrontare le emergenze economiche, finanziarie, produttive, occupazionali e sociali. Tanto più che, a differenza delle altre Regioni declassate, la nostra può contare sulle risorse petrolifere e idriche che evidentemente anche Moody’s giudica non efficacemente e produttivamente gestite al punto da non modificare il proprio giudizio di rating. E la firma dell’intesa sul Distretto idrografico meridionale – conclude Mattia – testimonia come si proceda all’adeguamento delle risorse finanziarie in cambio dell’acqua ceduta dalla Basilicata, proprio come accade con il petrolio, senza però determinare le condizioni di sviluppo e senza dare garanzia persino alle società internazionali di rating”.