Napoli: divari acuiti tra il Nord ed il Sud del Paese

Il consigliere del Pdl: “per ridimensionare le divergenze sono senza dubbio incoraggianti le iniziative europee che tentano di stimolare la crescita, quale il Premio per la Promozione d’Impresa 2012, finalizzato a promuovere l’autoimprenditorialità”

“Il processo di industrializzazione avvenuto in Italia negli ultimi 150 anni ha subito evoluzioni tali da acuire il divario tra il Nord ed il Sud del Paese. Nonostante una percentuale di Pil decisamente maggiore nel Mezzogiorno a cavallo tra i due secoli, basti osservare i dati di fine ‘800, le cifre cambiano nettamente nel corso degli anni. L’excursus storico sull’industrializzazione dell’Italia tracciato dalla Svimez segnala questa tendenza”. Lo sostiene il consigliere regionale del Pdl, Michele Napoli condividendo “le dinamiche analizzate da Luca Bianchi, vice direttore della Svimez, il quale sottolinea come il gap sia aumentato sostanzialmente a causa di una minore dinamica della produttività del lavoro e ad un andamento relativamente inferiore del tasso di occupazione”.

“Se a questo – dice Napoli – aggiungiamo lo sviluppo di politiche assistenziali, è gioco facile individuare gli elementi che hanno contribuito al divario. In una realtà povera come quella del Mezzogiorno, le negatività risultano maggiormente percepibili in una Regione come la nostra, poiché sulle tematiche legate all’occupazione, qualità della vita, industrializzazione e sviluppo, la Basilicata non brilla affatto e non si differenzia rispetto al contesto meridionale; tenendo conto anche degli stanziamenti economici destinati a ridurre la disoccupazione dei nostri giovani. Risorse tutt’altro che irrilevanti: 3.163 euro pro-capite in media destinati a ciascun giovane disoccupato nella fascia di età tra i 15 e 24 anni, dato a fine 2010.”
A parere del consigliere del Pdl “per ridimensionare le divergenze sono senza dubbio incoraggianti le numerose iniziative europee che tentano di stimolare la crescita, come quella riferita ai soggetti che si impegnano nella promozione di azioni che favoriscono percorsi di business. E’ il caso del Premio per la Promozione d’Impresa 2012, finalizzato a promuovere l’autoimprenditorialità. Gli strumenti per il miglioramento socio-economico di un territorio ci sono”.

“A questi – conclude Napoli – bisogna aggiungere necessariamente un cambio di ‘vision’ nella strategia delle scelte politiche, tale da accompagnare le imprese nei processi di internazionalizzazione ed innovazione, guidandole a cogliere le opportunità che, anche in tempi di crisi, riserva il mercato. Bisognerebbe implementare grandi programmi di sviluppo, affiancati da vere e proprie riforme strutturali, superando approcci che non fruttano competitività e sviluppo ma solo consenso”.

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