Digilio (Fli) su intervento De Filippo in Consiglio

“La cosiddetta “specialità programmatica” invocata dal Presidente De Filippo al Governo Nazionale e alla Commissione Europea per gestire gli adempimenti che derivano dall’art.16 del decreto liberalizzazioni è un nuovo slogan vuoto al pari di quello decisamente più sfortunato “Basilicata sex”. E lo dico, questa volta, da componente della Commissione Affari Istituzionali del Senato dove si lavora, quotidianamente, sull’ordinamento dello Stato e della Pubblica Amministrazione ad ogni livello, e non è mai capitata un’idea del genere”. E’ quanto sostiene il segretario regionale di Fli sen. Egidio Digilio, per il quale “la proposta è ancora più incomprensibile perché la Regione Basilicata, come tutte le altre italiane, è chiamata alla gestione ordinaria efficace e solidale delle risorse finanziarie che da noi saranno maggiori per effetto dell’art.16. Tutto qui. Si tratta di programmare le risorse che lo Stato ci trasferirà già avendole destinate a progetti infrastrutturali ed occupazionali di crescita dei territori di insediamento degli impianti produttivi di idrocarburi e di quelli limitrofi. Inoltre – continua Digilio – tra Regione a statuto ordinario e Regione a statuto speciale, a meno che il Presidente non pensi di cambiare la Costituzione, non c’è una Regione ibrida, a metà strada. Né tanto meno mi risulta che la Commissione Europea possa essere disponibile ad introdurre una sorta di caso unico in Europa. A meno che dietro la trovata creativa non ci sia l’incapacità a gestire l’ordinario proprio come è accaduto di recente al prof. Des Dorides. Piuttosto mi sembra di aver capito, ascoltando in diretta le parole del Governatore, che non sia in alcun modo in discussione la consegna del territorio regionale a nuove perforazioni di ricerca di idrocarburi che rappresenta la condizione stabilita dall’art. 16 senza la quale lo Stato non darà più soldi. E’ una scelta che richiede grande responsabilità e convinta condivisione non solo da parte di chi sta in maggioranza ma anche all’opposizione perché non è certamente marginale rispetto al futuro della Basilicata e delle generazioni che verranno. E’ una scelta – continua il segretario di Fli – che non consente vie di mezzo e magari ipotesi di green economy e di progetti di sviluppo ecosostenibile, per l’agricoltura, o altre attività. E’ una scelta che presuppone – conclude – piena e cieca fiducia nei principi di precauzione e di sicurezza per la salute dei cittadini e di tutela della qualità ambientale come è scritto nell’articolo 16”.

BAS 05

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