“Nel settore dei fondi di garanzia regionali non ci sono impegni che il Governo regionale ha ricevuto dal Consiglio attraverso la mozione Restaino”
“Se sicuramente qualche rassicurazione è venuta oggi agli operatori economici lucani dalla nota diffusa dal Dipartimento regionale ‘Attività Produttive’ in merito all’azione di Sviluppo Basilicata, nel settore dei fondi di garanzia regionali, non ci sono impegni che il Governo regionale ha ricevuto dal Consiglio regionale, attraverso la ‘mozione Restaino’, ad “esperire tutte le iniziative del sistema bancario per porre fine all’asfissia del sistema delle imprese di Basilicata, a procedere in sede di comitato di sorveglianza Por alla definizione del fondo di garanzia Fesr per gli investimenti e per il capitale circolante, a provvedere con il massimo delle risorse possibili, almeno 10 milioni di euro, alla patrimonializzazione del sistema dei Cofidi di Basilicata”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Pdl, Franco Mattia, per il quale “le misure più volte annunciate a favore dei Cofidi si continuano a rinviare, privilegiando, invece, Sviluppo Basilicata e ignorando le richieste contenute nel documento ‘Pensiamo Basilicata’ sottoscritto da ben 14 associazioni di categoria di tutti i comparti produttivi che hanno chiesto con forza e priorità nuove risorse ai Cofidi”.
“Come ho ricordato in Aula – dice Mattia – in occasione dell’Assestamento di Bilancio, il Presidente spesso e volentieri fa riferimento al fondo di garanzia (Benc Capital, Micro Credito e Nuovo Credito, ventur capital), al credito d’imposta, quale strumento che dovrebbe agire sul fisco delle aziende e sulle imprese che assumono, al ricambio generazionale, attraverso il meccanismo dell’apprendistato e dell’avvicendamento nella conduzione di impresa, al sostegno al reddito, al sostegno alle industrie di costruzione, alle azioni di contrasto al lavoro irregolare, alla banda larga, alla semplificazione amministrativa e legislativa, ossia tanti nuovi buoni propositi che si sono tradotti in vecchi e logori annunci. A parte i proclami sulla rinnovata concertazione che, per carità, rappresenta un elemento positivo che fa seguito all’importante accordo nazionale siglato tempo fa tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria in tema di contratti e rappresentanza sindacale che avrebbe dovuto far compiere un passo significativo al Paese in termini di produttività, non ci sono indicazioni chiare e concrete su come procedere al monitoraggio ed alla verifica sull’andamento della spesa e, soprattutto, sul rapporto spesa-risultati, nonostante l’autocritica sulla ‘improduttività’ della spesa pubblica”.
“Le cifre snocciolate dalla nota sul lavoro di Sviluppo Basilicata – sostiene Mattia – non sciolgono il nodo dell’impegno concreto per il Cofidi Basilicata come per i consorzi di garanzia artigiana, strumenti fortemente voluti dalle categorie professionali che li amministrano direttamente senza ingerenza politica, pagandone sicuramente per questo un prezzo di disattenzione. Tutto ciò mentre l’accesso al credito come l’abbattimento dei tassi di interesse – conclude – rappresentano oggi il vero cappio al collo dei piccoli e medi imprenditori che difficilmente le reti di imprese ed i contratti di sviluppo regionale varati di recente riusciranno a rendere meno asfissiante”.