Nardiello (Pdci), far dialogare Pd e area sinistra-progressista

“L'assemblea nazionale del 21 dicembre, promossa dal giudice Antonio Ingroia e dai sindaci di Napoli De Magistris e di Palermo Orlando, è un'occasione straordinaria per costruire una sinistra fondata sul binomio legalità-uguaglianza che apra una nuova stagione progressista nel Paese”. Lo afferma Giacomo Nardiello, dirigente regionale e nazionale del Pdci che prosegue: "Il nostro obiettivo è far dialogare il centrosinistra con questa ed altre esperienze che devono portare il nostro Paese alla riscossa civile, a stoppare il ritorno di Berlusconi e la riproposizione di politiche antipolari. Per questo – dice Nardiello – l'appello di Ingroia è molto importante e va nella direzione della costruzione di una sinistra più larga, aperta ai movimenti e alla società civile: il Pdci è pronto a fare la sua parte”.
Secondo Nardiello “appare ormai quasi certo l’impegno diretto o comunque molto forte di Mario Monti nell’imminente campagna elettorale che rende evidente lo scontro tra due modelli di sviluppo fra loro incompatibili e soprattutto svelando l’inganno dei governi tecnici. E mentre i poteri forti internazionali rifiutano qualsiasi mediazione e intendono continuare a gestire direttamente il governo dell’economia, la candidatura di Ingroia è la sola che potrebbe mutare il segno degli equilibri e dei rapporti di forza.
"Il perno di questo progetto sono i diritti sociali dei lavoratori e delle loro famiglie, come è evidente dai 10 punti presentati, da tempo le nostre stesse coordinate. Credo che, a partire da questi temi, un confronto con il Pd e il centro-sinistra non sia solo auspicabile ma sia anche possibile per avviare nel Paese una nuova stagione di politiche sociali e per il lavoro senza le quali sarà inimmaginabile ogni ipotesi di ripresa economica, culturale e democratica. Sono convinto – conclude l’esponente del Pdci – che sarà possibile toccare con mano anche in Basilicata i benefici della contaminazione tra Pd e area progressista per aiutare De Filippo a superare l’attuale fase di appannamento nella gestione dei delicati processi sociali”.
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