“Lascia francamente sorpresi e rammaricati constatare che “di fatto” il Comando della Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Viggiano, la più antica e una delle più importanti del comprensorio della Val d’Agri, non è più operativo da circa tre mesi per carenza di personale”. E’ quanto sostiene il presidente del Gruppo IdV alla Provincia di Potenza che ha inviato lettere ai Comandi Regionale e Provinciale del Cfs, amministratori regionali e provinciali e al commissario del Parco Appennino Lucano.
Prinzi evidenzia che “l’ultimo Comandante della Stazione, rimasto solo e non potendo più espletare le funzioni inerenti al suo ufficio, costretto o a rimanere presso la sede o, a rischio della propria sicurezza, ad esercitare compiti di vigilanza nel territorio, ha preferito essere destinato al servizio dell’Area Parco, presso la quale sono operative nove unità su un totale previsto di dodici. A voler essere più precisi, la Stazione di Viggiano – è scritto nelle lettere – oggi si avvale di un solo ispettore, in procinto di essere posto in quiescenza, che fa capo alla Stazione di Grumento Nova, di cui è prevista la chiusura, e che due o tre volte nel corso della settimana “visita” il Comando della Stazione di Viggiano per ritirare la posta.
Tutto ciò risulta già di per sé incomprensibile, ma lo è ancora di più se si tiene conto che il Comando Stazione di Viggiano, secondo quanto è già stato determinato dal Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato, è l’unico che, così come previsto, debba rimanere operativo fuori dall’Area Parco e con giurisdizione su un territorio vastissimo, che si estende da Brienza a S.Arcangelo.
Si tratta – sottolinea il capogruppo IdV – di un territorio, inoltre, in un’area fortemente antropizzata, nella quale la mole di lavoro da affrontare è notevole e il livello di guardia deve essere tenuto sempre alto, in considerazione non solo dell’esteso patrimonio silvo-pastorale e zootecnico, delle attività turistiche, artigianali e industriali, ma soprattutto per la presenza delle attività estrattive, che, come è ben noto, pongono molti e gravi problemi di carattere ambientale e che richiedono assidua vigilanza per la tutela del territorio in genere e in primis della salute dei suoi abitanti e la salvaguardia della flora, della fauna e della produzione e trasformazione nel settore agro-alimentare. Un territorio, dunque, in un’area antropizzata di tal genere che, a ridosso dell’Area Parco, non può non costituire un’area “filtro” nei confronti del Parco stesso e che, pertanto, non può essere lasciata in balìa di se stessa, senza un’efficace e continua azione di sorveglianza e controllo del Corpo Forestale dello Stato e dell’unico presidio previsto, quello appunto del Comando Stazione di Viggiano, presente ora solo formalmente, poiché di fatto delle quattro unità in organico di cui dovrebbe disporre non ne conta stabilmente nemmeno una”.
Di qui la richiesta di Prinzi ai Comandi Cfs e alle autorità amministrative e del Parco di “un concreto e autorevole intervento, secondo le rispettive competenze, al fine di dotare di tutte le unità previste e rendere al più presto pienamente operativo il Comando della Stazione del C. F. S. di Viggiano, a presidio dell’intera Valle dell’Agri, la quale, soprattutto a causa delle sue criticità ambientali, necessita in questo momento di particolare attenzione da parte di tutte le istituzioni”.
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