"L'Istat certifica ancora una volta che non c'è tregua per le tasche degli italiani. Le famiglie sono costrette a stringere la cinghia: si spende di più, ma si acquista molto di meno, aumenta il consumo di pasta e diminuisce quello della carne. Sembra davvero di essere tornati ai tempi del dopoguerra". Lo dichiara Felice Belisario, capogruppo dell'Italia dei Valori a Palazzo Madama, che aggiunge: "Anche dalla Coldiretti arriva l'allarme sulla tenuta del sistema Paese e se il Governo non corre subito ai ripari con provvedimenti più equi si rischia davvero di minare la stessa coesione sociale. Infatti, il carrella della spesa, così come si presenta oggi, è l'emblema di un Paese a due velocità, sia tra nord e sud dell'Italia che tra le fasce sociali. Nel Mezzogiorno i cittadini sono costretti a servirsi all'hard- discount e ben 1100 euro separano la spesa media mensile degli operai da quella degli imprenditori e liberi professionisti. Non si può continuare così – conclude Belisario – perché se il reddito degli italiani continua a perdere potere d'acquisto diventerà impossibile rilanciare i consumi, che sono alla base della ripresa economica".
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