“Il progetto “Grande Lucania” sembra affascinare e coinvolgere finalmente una parte della classe dirigente. Non è chiaro, però, se la posizione assunta da Gaetano Fierro (Udc) e Aurelio Pace (Pdl) sia personale o politica, condivisa cioè dai propri partiti. Magari sintetizzata in un documento approvato dalle rispettive segreterie regionali”. Lo afferma il segretario regionale di Grande Sud, Gianfranco Blasi. “Come noto, durante le conferenze programmate dalla presidenza del consiglio regionale, sul tema del nuovo statuto, vi erano state diverse, autorevoli voci favorevoli a riaprire in termini definitivi il dibattito. La “Grande Lucania”, che si allarghi ai territori del Vallo di Diano e del Cilento. Si tratta di un tema strategico per la tenuta sistemica di quella che oggi si chiama Basilicata. Chiuse le comunità montane, abolite (fra qualche mese) le province, ridotto il numero dei consiglieri regionali e comunali, svuotati di contenuti politici i comuni sotto i mille abitanti, una regione come la nostra, con una popolazione residente, attorno ai 600.000 abitanti, rischierebbe e molto. Non disponendo, per altro, di sufficienti presidi democratici per difendersi da una successiva aggressione mediatica. Quella che punterà alla cancellazione delle piccole regioni. La Basilicata – sostiene Blasi – potrebbe davvero ritrovarsi con deboli anticorpi sociali, economici e politici. Ecco perché la questione identitaria è fondamentale per la sopravvivenza della Basilicata. Non è una questione di bandiere e spicciola demagogia attorno al nome della regione. I lucani hanno bisogno di rappresentare il loro senso di appartenenza a una comunità storica e culturale. Dando a tutto ciò, attraverso lo statuto, un valore istituzionale e politico. Noi di Grande Sud abbiamo scelto questa impostazione per stare su un rinnovato mercato della politica, fuori dalle ideologie e dagli stereotipi di destra e sinistra. Ci auguriamo che lo statuto regionale contenga una rigorosa anima identitaria, che la Basilicata si possa consapevolmente allargare la dove la storia e non la geografia politica ne ha definito i veri confini e diventare, così, la comunità di tutti i lucani”.
bas 02