Terremoto ’80, Mattia (Pdl): 22 milioni ancora incagliati

“Siamo di fronte ad una scelta della Giunta di accentrare i fondi della ricostruzione finiti nella morsa del Patto di Stabilità, e ad un’ennesima campagna di stampa nazionale contro quello che viene definito lo sperpero dei terremotati meridionali”

“La decisione di mettere fine, dopo 32 anni, all’attività del commissario straordinario per le aree terremotate della Campania e della Basilicata, D’Ambrosio, contenuta nel decreto sviluppo del Governo, non risolve però la questione dei 22 milioni di euro attribuiti dal Ministero Infrastrutture ai Comuni lucani per completare la ricostruzione”. E’ quanto sottolinea il consigliere regionale Franco Mattia evidenziando che “dopo la mozione del Pdl per impegnare la Giunta regionale ad adoperarsi per tenerli fuori dal 'Patto di stabilità' e l’impegno assunto nel mese di giugno in tal senso dal presidente De Filippo, che pure aveva garantito l’impegno della Conferenza dei Presidenti delle Regioni anche per venire incontro alle stesse legittime esigenze dei comuni emiliani e di quelli abruzzesi colpiti più recentemente da terremoti, ancora non si registrano novità”.

Nel ricordare che “in Campania, invece, i 51 milioni di euro messi contestualmente a disposizione sono stati direttamente trasferiti ai Comuni per la cooperazione sperimentata Regioni-Comuni, mentre da noi la Giunta regionale ha voluto farli transitare nelle casse regionali dove sono incagliati”, Mattia sottolinea che “ci troviamo di fronte da una parte ad una scelta della Giunta regionale di accentrare i fondi della ricostruzione finiti nella morsa del Patto di Stabilità, e dall’altra ad un’ennesima campagna di stampa nazionale contro quello che viene definito lo sperpero dei terremotati meridionali che contribuisce ad accrescere i sentimenti contro il Mezzogiorno e le popolazioni del Sud. I giornali nazionali infatti – commenta – non si sono fatti sfuggire l’occasione in questi giorni per dare notizia della fine del commissariamento e ricordare i grandi sprechi e gli irresponsabili ritardi. L'elenco degli interventi è impressionante. Dalle prime misure di emergenza (decreto 776 del 1980) è stato un costante flusso di risorse che hanno trovato la base nella legge 219 del 1981 con la quale sono stati stanziati 8.000 miliardi di lire per la ricostruzione. Alla fine tra leggi, mini-norme, rifinanziamenti, proroghe sono stati ben 33 gli interventi normativi previsti. A fare il ‘conto’ complessivo dell'intervento è stato l'Ufficio Studi della Camera dei Deputati con un specifico dossier dedicato ai ‘Principali eventi sismici dal 1968 in poi’ realizzato nel 2009. I tecnici di Montecitorio ricostruendo i fondi erogati legge per legge li quantificano in 47,5 miliardi, a valori attualizzati al 2008 e avvertono che si tratta di un conto prudenziale. Nonostante l’attività della commissione di indagine presieduta dall’ex presidente Luigi Scalfaro – dice Mattia – questa resterà una delle pagine nere della Repubblica Italiana senza l’individuazione di responsabilità politico-amministrative ed individuali. Tutto ciò mentre si è atteso troppo e ci vorrà ancora un anno per trasferire ogni competenza alle Regioni”.

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