Campus Fiat, Autilio chiede iniziativa comune Regioni

Il vice presidente del Consiglio regionale commenta la recente sentenza del Tar ed auspica che Consiglio e Giunta intervengano insieme alle altre istituzioni interessate per ottenere un tavolo comune nel quale discutere del Progetto Fabbrica Italia

“E’ proprio la sentenza del Tar Basilicata che di fatto blocca la gara di appalto dei lavori del Campus auto di Melfi ad offrire alibi all’amministratore delegato della Fiat Marchionne per sostenere la tesi, sinora solo abbozzata, di trasferire la ‘testa’ del gruppo automobilistico negli Usa”. A sostenerlo è il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Autilio (Idv) per il quale “va raccolta la sollecitazione del segretario Uil Vaccaro perché Consiglio e Giunta regionale non mostrino alcuna sottovalutazione ed anzi mantengano la massima attenzione sugli ultimi sviluppi della vicenda ed in particolare va accolta la proposta di creare un Osservatorio permanente sulla Sata e l’indotto di San Nicola di Melfi. In più occasioni Marchionne ha sostenuto la necessità di ‘avere le mani libere’ dalla burocrazia e dalla politica italiane e purtroppo adesso accade che non è possibile indicare tempi certi per costruire il Campus. Pertanto, dopo l’annuncio del sindaco di Torino Chiamparino di chiedere di incontrare il management di Fiat anche la Giunta regionale, rilanciando un’iniziativa comune alle Regioni Piemonte, Abruzzo, Lazio, Campania e Sicilia, dove sono presenti stabilimenti Fiat, deve fare lo stesso per ottenere un tavolo comune nel quale discutere del Progetto Fabbrica Italia e del Campus”.

“Non va sottovalutato – aggiunge il vice presidente del Consiglio regionale – che la Regione ha deciso di investire con il gruppo Fiat 18,5 milioni di euro nella ricerca allo scopo di rafforzare il sistema dell'offerta scientifica rappresentando un punto specialistico di riferimento non solo per lo sviluppo dell'automotive, ma anche per lo sviluppo di una rete di ricerca di eccellenza con il ‘cuore’ e punto di snodo nel territorio lucano. La scelta della Regione costituisce una sfida per tendere all’innalzamento degli investimenti e della spesa nel settore della ricerca e al tempo stesso per orientare linee di intervento e strumenti verso l’utilizzo delle eccellenze lucane formate sui programmi di sviluppo tecnologico.

“Non va dimenticato che la Regione – evidenzia ancora Autilio – ha integrato gli interventi previsti nell’Accordo di programma con azioni rivolte alla formazione specialistica di 20 giovani ricercatori lucani. Per tutti questi motivi è semplicemente impensabile che programmi di sviluppo tecnologico al servizio degli stabilimenti nazionali della Fiat ed internazionali possano coesistere con licenziamenti, chiusura di fabbriche (anche dell’indotto) e trasferimento di produzioni all’estero. Del resto, è stato lo stesso ad Fiat Marchionne, incontrandoci in Giunta regionale, a confermare il progetto strategico della Fiat ribadendo, per citare le sue parole di impegno, che ‘non si tratta solo di fare un prodotto. La forza di quel prodotto dipende in gran parte dal tipo di azienda che c’è dietro, dall’impegno che mette nelle attività di ricerca e innovazione, negli investimenti per la formazione delle persone e per la qualità della loro vita lavorativa’”.

“E a proposito di formazione sulla base della mia esperienza in Giunta – conclude Autilio – siamo sempre in attesa di capire quali sono le esigenze della Fiat e delle imprese dell’indotto di San Nicola di Melfi per aprire uno specifico tavolo al quale verificare la domanda formativa, proprio assolvendo alla mission che ci si diamo dati con il Campus che è quella di contribuire al rafforzamento delle competenze dei lavoratori dello stabilimento Sata di Melfi e dell'indotto per sostenerne la competitività, con l'obiettivo prioritario di porre le condizioni per garantire la stabilità occupazionale”-

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