Il consigliere regionale socialista, in riferimento allo sciopero generale, sottolinea che “l’unità di intenti delle forze economiche, sociali e sindacali del Paese è una grande conquista e come tale va mantenuta e migliorata”
“La manovra di Ferragosto del Governo, con il passare delle ore, appare sempre più come un ‘guazzabuglio’ di manzoniana memoria, senza alcun disegno non solo su come e dove recuperare i famosi 45 miliardi di euro, ma su come e dove favorire la ripresa economica e produttiva e soprattutto occupazionale, dando ossigeno all’agonizzante Mezzogiorno strangolato da un sempre più allarmante disagio sociale”. E’ quanto sostiene Rocco Vita, capogruppo alla Regione Basilicata e componente la segreteria nazionale del Psi, aggiungendo che “aumentando le tasse a carico dei cittadini e tagliando gli Enti locali, non si fa altro che colpire servizi sociali destinati alle categorie deboli e i cittadini in generale. Non c’è nulla di più iniquo”.
“Il nostro giudizio – aggiunge Vita – è perciò netto, ma ci preoccupa la decisione della Cgil di proclamare lo sciopero generale per il 6 settembre prossimo, con tutto il rispetto che abbiamo per i lavoratori della Cgil. Essa è, infatti, una scelta unilaterale che, come sottolinea la segreteria nazionale del partito, non possiamo condividere in quanto fa perdere di vista l’unità sindacale e dei lavoratori, al pari di altre iniziative proclamate o annunciate sempre in forma unilaterale. Non riteniamo che lo sciopero generale, dividendo e separando il mondo del lavoro organizzato, possa produrre gli esiti attesi. Occorre, invece, lavorare per l'unità sindacale. Questa – conclude Vita – è la prima ragione del nostro dissenso: per noi l’unità di intenti delle forze economiche, sociali e sindacali del Paese è una grande conquista e come tale va mantenuta e migliorata”.