“Senza la firma del Tesoro l’intesa, anche la più solenne, potrebbe perdere di efficacia”. Per l’esponente del Pdl necessari anche programmi per agricoltura
“Occorre definire un quadro chiaro che stabilisca modalità, criteri e priorità degli obiettivi che si intendono conseguire, sostenuto da un piano finanziario aggiuntivo che sia rigorosamente garantito dal Governo nazionale (sia pure attraverso i due Sottosegretari) e prima che sia firmato dal Presidente della Regione sia accettato e sottoscritto dal Ministero del Tesoro a garanzia degli obblighi contrattuali – in termini finanziari – che dovranno disciplinare l’intesa istituzionale. Senza la firma del Tesoro l’intesa, anche la più solenne, potrebbe perdere di efficacia”.
E’ quanto ha dichiarato il consigliere regionale del Pdl, Franco Mattia, durante i lavori odierni dell’Assemblea dedicati alle estrazioni petrolifere. “Tutto ciò – ha sottolineato – assume particolare rilievo perché se da una parte vi sono forti tensioni socio-politiche sulla sponda del Mediterraneo che impongono l’accelerazione di strategie di valorizzazione di risorse energetiche nazionali, dall’altra, attraverso il principio della cooperazione interistituzionale e del federalismo fiscale, i territori che contribuiscono al fabbisogno energetico nazionale sono tenuti a farsi sostenere da politiche integrative di sviluppo in maniera proporzionale agli incrementi di approvvigionamento energetico”.
Per Mattia, inoltre “nei quattro assi strategici individuati manca l’agricoltura che va considerata alla stessa stregua o prima dell’ambiente, quest’ultimo già abbondantemente tutelato da una miriade di politiche. Oggi dentro l’ambiente occorre sviluppare un modello di ricostruzione del territorio, di difesa del suolo, in grado di migliorare la fragilità del sistema territoriale spesso travolto dall’impeto delle calamità naturali che mettono a rischio persino le infrastrutture del petrolio. Oggi dentro l’ambiente occorre migliorare il sostegno al Parco Nazionale della Val d’Agri ancora poco considerato dagli strumenti della programmazione nazionale e regionale.
“Un riconoscimento finanziario dentro l’intesa al Parco Nazionale dell’Appennino Lucano – afferma Mattia – è quanto mai indispensabile perché il Parco dentro il perimetro del petrolio rappresenta l’unica e valida forma di compensazione all’attività estrattiva”.