Morero (Cpr), linguaggio politica lontano da realtà

"La trasformazione del professionismo politico, congiuntamente all’evoluzione delle campagne elettorali e dell’”agenda setting” ha determinato un radicale cambiamento delle strategie adottate dal sistema nell’ordinario quotidiano, ossia come raccontare ai cittadini-elettori il nulla mischiato al niente, condito da una notevole dose di astrattismo". E' quanto afferma, in un articolato intervento sui temi della comunicazione e della politica, il consigliere alla Provincia di Potenza, Giuseppe Morero (Centro popolare riformista). 
"I nuovi professionisti della politica non più cresciuti a pane e acqua nelle sezioni di partito, ma allevati a tartine e champagne come giovani rampolli di una casta – sostiene Morero – non riescono ad entrare in contatto ( o forse a volte non vogliono ) con il Popolo. Stiamo purtroppo sempre più assistendo al fatto che il consenso popolare non viene interpretato come una tutela della democrazia,intesa come governo del popolo, ma come arma per mettere in discussione gli assunti basilari della democrazia stessa".
"Viene obiettivamente difficile non vedere l’avvilente rappresentazione – continua Morero – che il nostro Paese sta dando in questi giorni di volgare e sguaiata esposizione mediatica con il rischio che il consenso morale stia progressivamente venendo meno con la conseguenza grave e devastante che vengono meno le strutture della convivenza civile".
Per il consigliere Morero "oggi il qualunquismo politico è diventato un‘autodifesa, il sintomo di un disagio che può incancrenire tutta la politica. Serve, per eliminarlo, una Politica seria e compatta.
In questi giorni abbiamo visto che persino i cosiddetti portavoce dell’una o dell’altra parrocchia, quando compaiono in video rilasciano dichiarazioni al limite del surreale, codificando cose ovvie e generando sempre più confusione nel povero cittadino-elettore al quale, oltre che una montagna di bollette da pagare, non restano in mente che parole vuote e sibilline come “larghe intese”, “manovra correttiva” , “federalismo fiscale” , “governo tecnico” , “ legittimo impedimento” , tanto da far rimpiangere le vecchie “convergenze parallele” di Aldo Moro".
bas 02

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