La Regione Basilicata deve riconoscere “il diritto all’acqua potabile e sicura ed ai servizi igienici” quali “diritti umani essenziali al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani” .
E’ questo l’oggetto di una proposta di Modifica dello Statuto della Regione Basilicata avanzata dal Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata.
“Considerato che l’accesso all’acqua potabile e sicura ed ai servizi igienici è da considerarsi diritto umano di carattere universale non negoziabile e la Regione – si legge nella proposta – deve riconoscere all’acqua lo status di “bene comune pubblico” e garantire il carattere pubblico ed inalienabile tanto della proprietà del bene e della rete (accumulo/captazione, distribuzione, fognatura e depurazione) quanto della loro gestione.
Il servizio idrico integrato deve essere affidato ad un soggetto di diritto pubblico che dovrà assicurare l’effettivo e diretto coinvolgimento dei cittadini e dei soggetti collettivi portatori di interessi esponenziali e diffusi cui si riconoscerà piena facoltà propositiva, decisionale, gestionale e di controllo. La proposta prevede infine che per ogni abitante del territorio regionale, sia garantita una disponibilità domestica gratuita di un “quantitativo minimo vitale giornaliero” di acqua potabile sorgiva di buona qualità pari a 50 litri/persona, così come quantificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali di igiene, salute ed alimentazione”.
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