“Eliminare con un colpo si spugna le piccole realtà comunali non è una soluzione, semmai un problema in più. A maggior ragione se consideriamo che le gestioni dei comuni sotto i 1000 abitanti gravano minimamente sulle casse dello Stato e che la maggior parte di essi sono esempi di buona amministrazione, con bilanci in attivo.
A fronte, per altro, di spese irrisorie per giunte e consigli comunali.
Il loro accorpamento con Comuni più grandi, potrebbe farli ricadere nell’orbita di gestioni meno ‘virtuose’, senza considerare, inoltre, che tutto ciò finirebbe per svilire le autonomie locali”. Altra cosa, ovviamente, è l’accorpamento di servizi e funzioni fra più comuni della stessa area”.
Lo affermano, in una nota congiunta, il coordinatore lucano di Forza del Sud, Gianfranco Blasi e il presidente dell’assemblea regionale e sindaco di Baragiano, Giuseppe Galizia. “Noi siamo per l’eliminazione dei costi improduttivi – sottolineano gli esponenti del movimento arancione –, non per l’eliminazione delle identità dei piccoli comuni che, con le loro peculiarità e specificità, fanno grande il nostro Paese. In nome di un tecnicismo finanziario privo di significato sociale si mettono sulla stessa stregua i Comuni, cioè i cittadini, con gli Enti parassitari e le aziende parastatali. La storia legislativa di questi anni ci insegna che si comincerà con i comuni di mille abitanti per passare poi a quelli di tremila. Non bisogna dimenticare che in Basilicata i Comuni sotto i 1000 abitanti sono ben 24 su 131. La stragrande maggioranza è sotto i 3000 abitanti. A perdere è il civismo democratico.
Un No fermo alla globalizzazione che in nome dei numeri e di presunte razionalizzazione uccide le radici culturali e popolari delle nostre comunità.
Preferiamo, come commentato in più sedi in questi giorni, l’Italia originale dei Peppone e dei don Camillo – concludono Blasi e Galizia – ad un Paese virtuale costruito a tavolino senza conoscerne la storia ed i valori”.
BAS 05