Piano attività culturali 2010, l’intervento di Scaglione

Per il consigliere regionale dei Popolari Uniti auspicabile “un’osservazione numerica attraverso la reale revisione degli elenchi regionali delle associazioni affinché i contributi possano essere destinati alle associazioni più virtuose”

“Nella singolarità del ritardo di esame del provvedimento, del quale di fatto tutti ce ne assumiamo una parte di responsabilità, diventa oltremodo interessante, in tempi di ristrettezze economiche ministeriali, analizzare attentamente l’elaborazione del Piano regionale legato, in questo caso,alla disciplina delle attività educative e culturali del nostro territorio regionale”. E’ quanto ha dichiarato il consigliere regionale dei Popolari Uniti, Luigi Scaglione, intervenendo nel corso della riunione del Consiglio regionale sull’adozione del Piano Annuale 2010 delle attività educative e proroga della durata del Piano Triennale.

“In un momento storico – ha dichiarato Scaglione – in cui, vale la pena ripetere, ci viene indicato di economizzare sulla destinazione di fondi pubblici è fondamentale però non sminuire l’importanza che la cultura deve trasferire formando ed arricchendo gli interessi dei più giovani in primis, senza trascurare però quanti con la loro esperienza, professionalità e senso civico, contribuiscono a mantenere viva l’identità storico-culturale di un territorio e delle sue comunità. Sono tante le associazioni culturali moltiplicatesi sul territorio regionale negli ultimi quindici anni e sono tanti i presidenti ed aderenti che hanno messo e mettono il loro sapere ed il proprio tempo risicatamente libero, a disposizione di collettività, lavorando in simbiosi con le istituzioni locali, con le agenzie formative territoriali, con organismi locali contribuendo ad arricchire e a fare analisi su argomenti di storia recente e passata, sulle tradizioni popolari e su tante tematiche sociali, ma che ultimamente fanno registrare uno stato di criticità per l’associazionismo”.

“Svolgendo un’analisi un pò più profonda del tessuto associativo, pur lasciando immutata la considerazione che la cultura è funzione strategica dell’individuo, forse è il momento – ha evidenziato Scaglione – di fare una osservazione numerica attraverso la reale revisione degli elenchi regionali delle associazioni affinché i contributi, se pur risicati, possano essere destinati alle associazioni più virtuose senza trascurare le ultime nate. Come fare allora? Leggendo attentamente i programmi che le associazioni depositano presso il Dipartimento regionale; valutando attentamente le finalità delle attività non in fase conclusiva, ma in fase programmatica; ponendo dei parametri di territorio e individuando bacini di utenza più partecipativi. Elementi, questi, da porre alla base di un’attenta valutazione da parte di uno staff interdipartimentale regionale che sappia individuare l’effettiva valenza delle attività programmate dalle associazioni nel tentativo di limitarne la molteplicità e la ripetitività che spesso portano il pubblico di riferimento a doversi dotare di ‘dono dell’ubiquità’ o a presenziare, per mera cortesia personale, di fronte ai più svariati inviti a convegni o manifestazioni e così dicasi per le numerose pubblicazioni editoriali per le quali ogni giorno siamo sollecitati ad elargire contributi e per i quali, indirettamente poi, siamo tacciati di clientelismo”.

“Quindi – ha sottolineato il consigliere Pu – ben venga un sistema integrato tra valutazione di programmi e destinazione delle risorse economiche per gli eventi che possano proporsi ad un più ampio bacino di utenza e per la pubblicazione di testi specifici da distribuire ad ambiti ben precisi. Ben venga la cultura organizzata per bacini sempre più vasti in maniera consortile ma anche singolarmente, senza essere un dejavue che avvilirebbe la specificità delle eccellenze culturali, rischiando di frantumare ulteriormente i contributi che la Regione Basilicata deve destinare alle attività stesse”.

“Nella valutazione del documento programmatico in discussione – ha aggiunto il consigliere regionale – vale la pena soffermarsi sul ‘sostegno dell’informazione locale’. Ho ritenuto opportuno depositare un emendamento (approvato, poi, dall’Assemblea) che stabilisce ulteriori requisiti di garanzia, in aggiunta agli attuali in vigore, provanti il regolare versamento dei contributi previdenziali previsti per legge e le corrispettive retribuzioni ai propri collaboratori, nel momento in cui i titolari dell’informazione locale inoltrano richiesta di contributo regionale per l’attività di informazione e soprattutto per evitare furbizie e di fatto uno sfruttamento occupazionale che anche nobili testate giornalistiche mettono in campo come più volte denunciato dal sindacato dei giornalisti. In merito al settore spettacolo, invece, va rapidamente messa in campo la modifica della legge regionale sul teatro, non più rinviabile stante le emergenze che si appalesano e considerando i fermenti che pure in Basilicata si registrano in questo settore. Fermenti positivi nella capacità organizzativa, in quella della produzione e della diffusione per i quali il nuovo Piano non dovrà fermarsi alle enunciazioni di principio rappresentando proprio questo settore – ha concluso – un elemento importante anche della strategia di promozione del territorio e di valorizzazione delle nuove energie culturali”.

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