Il consigliere regionale del Pdl chiede alla Giunta regionale notizie sui lavori di ripristono dell’argine del fiume Agri e della viabilità
Con una interrogazione presentata oggi il consigliere regionale Gianni Rosa (Pdl) ha chiesto spiegazioni alla Giunta regionale “su protocolli e piani di intervento in situazioni di emergenza per incidenti o rischi di varia natura derivanti dalle inondazioni”. Rosa ha chiesto inoltre “se esiste una pianificazione complessiva che preveda la ripulitura degli alvei, il consolidamento strutturale degli argini e il prelievo di inerti ed una pianificazione in merito al rilascio delle autorizzazioni per il prelievo degli inerti all'interno del demanio idrico interno (fiumi) con i relativi dettagli operativi”.
“Qualcuno ha paragonato la Lucania alla Svizzera – afferma l’esponente del Pdl – anzi l’ha definita una piccola Confederazione Elvetica dove tutto funziona; da lì partiti anche elogi sulla illuminata gestione ‘De Filippiana’. Tempo fa era chiamata anche l’Irlanda del Sud, per il verde e la cura dell’ambiente. Poi si aprono gli occhi ed il miraggio sparisce, basta fare un salto nei pressi del Bradano o del Basento per constatare il degrado ambientale. Ne sanno qualcosa gli abitanti di Rotondella, dove questo inverno per ben tre volte il Sinni è straripato oppure agli abitanti di San Nicola, agro di Montalbano dove il 2 novembre 2010, si è verifica una nuova esondazione del fiume Agri con cedimento, in più punti, dell’argine in sinistra idraulica a monte della strada statale 106 Jonica, con relativa inondazione di svariati ettari di terreni agricoli coltivati e alcuni locali agricoli ed annesse abitazioni. Certo – qualcuno dirà – sono eventi naturali non prevedibili; in realtà molto spesso i fiumi lucani sono lasciati al quasi totale abbandono, non si fanno operazioni preventive quali la ripulitura degli alvei, il consolidamento strutturale degli argini e il prelievo programmato degli inerti, tutti elementi che nel tempo, in assenza di adeguata manutenzione, determinano pericolose esondazioni. Operazioni tra l’altro come il prelievo degli inerti da ditte specializzate comporterebbe anche degli introiti economici in favore della Regione”.
“La stampa locale – continua Rosa – ha parlato nei giorni scorsi di queste inondazioni, specie per l’Agri, ove al danno si aggiunta la beffa; infatti, i lavori di pulizia delle sponde sono stati bloccati, infatti, il macchinario non è stato utilizzato a causa di terreno ancora troppo molle per la presenza di acqua. Dal sito Basilicatanet si apprende che il 31/01/2011 la Regione Basilicata ha deliberato e finanziato 115mila euro per i lavori di ripristono per l’argine del fiume Agri insieme con quelli di ripristino della viabilità; sempre dalla stessa fonte il 4 febbraio apprendiamo che l’assessore alle Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità della Regione, Rosa Gentile, insieme ai tecnici degli Uffici Difesa del Suolo e Protezione Civile ha effettuato un sopralluogo. Lo stesso assessore in una nota porta a conoscenza che questo intervento era già ‘previsto tra quelli da realizzare in seguito ai gravi eventi atmosferici verificatisi nel periodo novembre 2008 – gennaio 2009, è diventato indifferibile per l’accentuarsi della situazione per gli eventi alluvionali del 2 novembre 2010’”.
“Allora a cosa si deve l’inerzia degli anni scorsi e perché i fiumi lucani – che poi tanti non ne sono – sono lasciati all’incuria?”, si chiede Rosa che gradirebbe “da parte dell’assessorato competente di conoscere tempestivamente quale sia la situazione attuale delle aree colpite dalle inondazioni, poiché gli abitanti e gli operatori economici che ivi risiedono e lavorano qualche notizia riguardo ai lavori, ai finanziamenti ed ai tempi di intervento vorrebbe averla ufficialmente. O dobbiamo aspettare qualche altra pioggia battente?”.