Il sindaco di Moliterno Giuseppe Tancredi e il presidente regionale della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori Donato Distefano hanno sottoscritto la “Carta di Matera”. La firma del documento di concertazione tra Amministrazione Comunale e mondo agricolo – si legge in una nota della Cia Basilicata – è avvenuta all’interno delle iniziative della 30esima Sagra del canestrato di Moliterno che lo scorso anno ha ottenuto l’igp.
Si tratta – ha sottolineato il sindaco – di una coincidenza voluta per riaffermare l’impegno comune a valorizzare la produzione casearia di qualità e tipica di Moliterno e dell’intera val d’agri e a promuovere, insieme ai produttori, iniziative di commercializzazione del canestrato per sviluppare l’economia locale.
Tra i punti salienti della Carta di Matera ci sono proprio le risorse del territorio rurale perseguendo la valorizzazione delle attività agro-rurali ed ambientali e dando vita ad iniziative imprenditoriali innovative finalizzate a creare lavoro e reddito. Obiettivo centrale è dunque la valorizzazione del rapporto cibo territorio capitalizzando le produzioni locali tipiche parte integrante della dieta e dell'alimentazione mediterranea.
Il Presidente Distefano della Cia ha ribadito la richiesta di un “addendum” al Patto di Sistema. “Il documento – ha detto – non tocca il settore agricolo e con esso il sistema diretto ed indotto dell’agroalimentare, dell’agro-ambiente e del crescente fenomeno della ricettività rurale, oltre a tutto il sistema delle PMI e dei relativi comparti produttivi diffusi operanti in regione. E’ un aggiornamento che necessita rispetto ai documenti già diffusi che rischiano di dare un’idea di staticità nell’azione di governo regionale.
Per la CIA tale tessuto produttivo riveste l’ossatura e l’architrave portante oltre che la leva su cui declinare e rendere credibile qualsivoglia progetto di sviluppo diffuso e sostenibile in Basilicata.
“Il patto di sistema”, come quello concepito in questi giorni – ha affermato Distefano – deve necessariamente riprendere e contemplare tutti comparti produttivi, a partire dal settore primario, passando per l’artigianato, per il commercio ed il turismo, altrimenti è destinato ad essere parziale e poco coerente con le propensioni produttive lucane, oltre che scarsamente incisivo in direzione di qualsivoglia politica regionale tesa a costruire un nuovo sistema produttivo in Basilicata, coeso, competitivo e moderno, in grado di consolidare e implementare sviluppo locale, crescita economica, sociale e culturale”.
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