Un rinvio della data di avvio del “Sistri” (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), fissata per il prossimo primo giugno, appare sempre più indispensabile, soprattutto per riattivare i tavoli provinciali di confronto con la partecipazione delle Agenzie Provinciali di Potenza e di Matera che si occupano di ambiente e di rifiuti oltre che dei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e la consulenza tecnica di Ato Rifiuti.
E’ quanto chiede la Cia-Confederazione italiana agricoltori della Basilicata riferendo che l’iniziativa nazionale nei confronti dei ministri dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e delle Politiche agricole, alimentari e forestali Francesco Saverio Romano è sostenuta a livello regionale e territoriale attraverso la sollecitazione a riprendere il confronto con le Province.
Le aziende agricole sono per la maggior parte piccole imprese diffuse sul territorio e gran parte di esse – si evidenzia nella nota della Cia – sono esenti dagli obblighi del Sistri per tutto il 2011. Per esse il mondo agricolo, unitariamente, ha avanzato al ministero competente una serie di proposte finalizzate a semplificare le procedure operative del Sistri, mantenendo pienamente i suoi obiettivi e la sua efficacia.
Nello specifico della realtà della Basilicata, la Cia nell’apprezzare l’utile e concreto lavoro che l’Alsia su questa tematica sta portando avanti, è impegnata nella concertazione con la Regione e contestualmente con gli altri livelli istituzionali come l’Amministrazioni Provinciali e anche l’Anci di Basilicata, perchè nell’aggiornamento dei Piani e dei programmi di smaltimento dei rifiuti si individuino e si privilegino tipologie e sistemi organizzativi finalizzati alla gestione, stoccaggio e allo smaltimento ancorati a strumenti quali “ Accordo di Programma per la gestione dei rifiuti in agricoltura” che provvederanno in un quadro di autogestione e sussidiarietà a dar vita ad appositi Consorzi provinciali fitosanitari finalizzati anche all’autosmaltimento, previa individuazione della gestione in azienda e delle relativa “Oasi ecologica” già previste nei piani provinciali dei rifiuti.
Questo – spiega il presidente della Cia Donato Distefano – è il modello che intende sostenere e concretizzare la Cia di Basilicata, che fa della sussidiarietà, l’autogoverno anche dei servizi, il perno di un rinnovato protagonismo delle aziende e delle sue rappresentanze, oltre ad essere la soluzione più consona e moderna al fine di rendere sostenibili, efficacia e di qualità, capillari e diffusi servizi essenziali, metodologia da estendere a tutti i segmenti che prevedono obblighi e ottemperanze e adempimenti delle aziende agricole. Per la Cia resta l’unica strada verso la quale incamminarsi, per dare speranza, prospettive al settore agricolo lucano e per renderlo competitivo, moderno e in linea con quanto prevede l’Ue e la legislazione nazionale. Per fare questo – aggiunge Distefano – abbiamo bisogno anche in Basilicata di una nuova visione della gestione dei vincoli sul versante dei sistemi produttivi e aziendali, abbiamo l’esigenza di ammodernare norme, disposizioni attuative regionali e locali. Come Cia intendiamo fare la nostra parte, dare un concreto contributo all’agricoltura di Basilicata, agli addetti, alle aree rurali alle famiglie sensibilizzarle, orientarle verso i nuovi vincoli e i tanti obblighi; è importante che vi sia una parallela e lungimirante visione e condivisione di tale impostazione e di questi modelli gestionali, peraltro già consolidati in molti parti del nostro Paese da parte delle nostre Istituzioni locali.
Per tutto questo il rinvio dell’entrata in vigore del Sistri è, per la Cia, una misura importante per consentire a tutti gli operatori di acquisire sufficiente dimestichezza con i nuovi strumenti e procedure.
BAS 05