Il consigliere di Idv: “per crescita e occupazione occorre l’incremento dei consumi e le misure individuate nel Patto di Sistema hanno bisogno di quelle azioni specificatamente rivolte ai comparti commercio, servizi, artigianato e beni di consumo”
“L’inclusione della Basilicata tra le tre Regioni italiane su 20 che, secondo il rapporto di Confcommercio, a fine 2011, presenterebbero livelli di spesa reale pro capite moderatamente superiori a quelli registrati 11 anni prima, non può comunque lasciare spazio all’ottimismo”. E’ il commento del presidente del gruppo IdV in Consiglio regionale, Nicola Benedetto, ai dati del documento per l' "Aggiornamento delle analisi e delle previsioni dei consumi delle famiglie nelle regioni italiane", pubblicato oggi da Confcommercio, secondo cui l'uscita dalla crisi si conferma “lenta e difficile” e pertanto, aggiunge Benedetto “la ripresa delle attività produttive dopo la pausa feriale è caratterizzata sempre più da nubi minacciose e da un clima di grande preoccupazione tra gli imprenditori lucani. Un clima fortemente negativo che l’Istat registra, proprio oggi, anche tra i consumatori definendo la fiducia dei consumatori ‘ai minimi storici’. Temi sui cui Giunta e centrosinistra hanno parecchio da fare”.
“Non possiamo, dunque, certamente accontentarci – sottolinea Benedetto – dello 0,2 per cento in più dei consumi delle famiglie lucane di quest’anno rispetto al 2010, specie perché il divario territoriale dei consumi pro capite in termini reali è ancora forte (Italia=100, Piemonte 110,5, Basilicata 72,5). Anche da questi indicatori economici emerge l’esigenza che l’allargamento della Cabina di Regia del Patto di Sistema, deciso alla fine della scorsa settimana con il coinvolgimento delle associazioni delle piccole e medie imprese, non deve risolversi semplicemente in una mera consultazione con le parti sociali più ampia di quella immaginata e perseguita in precedenza. Come spiegano i maggiori esperti economici – dice Benedetto – la crescita e la nuova occupazione non si possono raggiungere senza l’incremento dei consumi e, pertanto, le misure individuate nel Patto di Sistema hanno bisogno di quelle azioni specificatamente rivolte ai comparti commercio, servizi, artigianato e beni di consumo. Per questo le misure di microcredito e fondo di garanzia alle quali come è stato deciso nella prima riunione della Cabina di Regia si intende dare priorità vanno calate nella realtà delle imprese commerciali, artigianali e di servizi, oltre che dell’agricoltura, per favorire investimenti, ristrutturazioni, ammodernamenti-adeguamenti delle nostre microimprese finalizzati al rilancio dei consumi”.
“Quanto al credito – aggiunge Benedetto – non va sottovalutato che i 6 Confidi operanti in Basilicata hanno svolto nel periodo 2006-2009, secondo i dati più aggiornati, operazioni di garanzia per appena 45 milioni di euro, una cifra decisamente inferiore ai fabbisogni reali delle nostre piccole aziende, confermando lo stato di ‘sofferenza’ che questi importanti strumenti di credito vivono già da qualche anno e che hanno una rilevante funzione da svolgere”.