Approvato dall’Aula l’emendamento all’art.16 sulla “Istituzione del Comitato etico unico regionale” presentato dal consigliere Navazio (Ial) insieme con Mollica (Mpa) e Falotico (Plb)
Il consigliere regionale di “Io amo la Lucania”, Alfonso Ernesto Navazio, ha espresso "piena soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento all’articolo 16 del disegno di legge sull’assestamento di bilancio concernente l’ “Istituzione del Comitato
Etico Unico Regionale” con 20 voti favorevoli e 6 contrari.
“L’aver voluto presentare questo emendamento nasce dalla volontà – spiega Navazio – di rendere il Comitato unico regionale un organismo indipendente composto secondo criteri di interdisciplinarietà, e come tale eliminare la ‘potestà’ della Giunta regionale sul Comitato; esonerare cioè la Giunta – specifica Navazio – dallo scrivere il regolamento per questo Comitato etico. Con l’emendamento approvato, si va a sostituire, infatti il comma 3, secondo il quale è la Giunta regionale ad approvare il Regolamento di funzionamento ed organizzazione del Comitato, mentre invece, in base alla modifica all’articolo da me proposta insieme con Mollica e Falotico, sarà il Comitato stesso ad eleggere al proprio interno il Presidente ed un membro che lo sostituisca. Sarà ancora il Comitato a predisporre un regolamento che preveda tutti gli aspetti di funzionamento con particolare attenzione ai tempi e alle modalità di convocazione delle riunioni; alla designazione dei relatori; ai criteri da adottare o adottati per la valutazione dei risultati e di possibili eventi avversi; alla verbalizzazione delle attività; alle procedure di decadimento o per le dimissioni dei componenti; alle modalità da adottare durante le sedute alfine di evitare ogni possibile conflitto di interesse; alla modalità di presentazione della documentazione ai componenti con il necessario anticipo per gli approfondimenti da parte dei componenti stessi e alle modalità di presentazione pubblica dei risultati e degli obiettivi”.
“Lasciare dunque – conclude Navazio – all’indipendenza dell’organismo la propria
autodeterminazione”.