Copam, la soddisfazione e l’auspicio di Braia

Il consigliere regionale del Pd esprime il suo compiacimento per l’iniziativa e auspica di “non far tramontare mai la speranza di ‘cambiare colore’ al greggio: per la salute dei lucani, per l’economia della regione”

“La Conferenza su ‘Petrolio e l’Ambiente’, svoltasi nei giorni scorsi è stata una straordinaria occasione offerta dall’assessore Mancusi e dal presidente della Giunta De Filippo per acquisire finalmente dati ufficiali sulle prospettive possibili e sullo stato dell’attività estrattiva in Basilicata, analizzarne l’impatto territoriale, sociale, politico ed economico”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pd, Luca Braia, che esprime il suo “compiacimento per aver fatto della conferenza un vero e proprio workshop in tema di energia, firmato Basilicata”.

“Plaudo anche alla scelta della città di Matera – prosegue Braia – come una delle due sedi prescelte per ospitare l’evento che, nonostante l’incubo del maltempo di quest’ultime ore, ha ridondato una eco significativa nell’opinione pubblica e fra gli addetti ai lavori. Per la città dei Sassi, che vuole svolgere un ruolo strategico nel settore turistico a livello internazionale, ogni vetrina diventa ‘ghiotta’ opportunità da cogliere e capitalizzare. La tre giorni del Copam ci consegna, inoltre, un concetto che, utilizzando un inglesismo, definirei ‘self-evident’: il petrolio, cioè, come straordinaria risorsa e start up della nostra regione che si candida, per i quarant’anni a venire, a gestire circa il 10% del fabbisogno nazionale. Un quantitativo pari a quanto oggi l’Italia importa dalla oramai pericolosissima Libia”.

“Dal ricco dibattito che ne è derivato, ho colto – evidenzia il consigliere del Pd – alcuni spunti che vorrei qui traslare in proposte per la nostra comunità: è necessario, a mio parere, istituire una ‘cabina di regia interdipartimentale’ in grado di disegnare un nuovo modello di sviluppo della Basilicata e che, utilizzando le risorse economiche rivenienti dal territorio, possa mettere in campo azioni volte a incentivare la creazione di nuovi processi produttivi legati al mondo dell’energia fossile e soprattutto a quella alternativa; diventa strategica la concertazione con tutti gli stakeholder del greggio ed istituzionali, al fine di creare sul nostro territorio un ‘Polo energetico nazionale’, una vera e propria filiera che veda come protagonisti aziende, imprenditori e professionisti locali”.

“In tema di binomio petrolio-ambiente, anche alla luce di quanto detto in questi giorni e dopo la nascita a Marsico Nuovo dell’Osservatorio ambientale, sono convinto – prosegue Braia – che la conciliazione dovrà puntare le migliori carte sulla specializzazione in tema di prevenzione e monitoraggio, stimolando la crescita di quel sistema virtuoso formato da imprese, piccole e grandi (E-Geos, Createc, Tern) e centri di ricerca (Asi, Enea, Cnr) nel settore dell’Osservazione della Terra, al fine di delineare un modello operativo ideale per la tutela ed il costante monitoraggio del nostro territorio. Proviamo a fare della Basilicata un ‘laboratorio sperimentale’, utile a definire e testare le applicazioni e le tecniche più innovative, a tutela del nostro ambiente e da esportare in tutto il mondo. Dal mondo, poi, si dovranno attrarre nuovi imprenditori da allettare, anziché con le solite formule consistenti in erogazione di contributi ‘a pioggia’, che poco hanno contribuito alla crescita del nostro tessuto industriale, anche e soprattutto con iniziative semplici ed efficaci, consistenti in una riduzione secca del ‘costo al Kwh di energia’ che in molti casi rappresenta la vera e più preziosa materia prima per l’industria moderna nazionale ed internazionale”.

“Mi piace, inoltre, pensare al petrolio – conclude Braia – come risorsa per l’intera Regione composta da 131 comuni che inietta energia a tutti i settori strategici dei nostri territori, energia dall’energia appunto. Siamo solo agli albori, il personale auspicio e quello di questa classe dirigente, spero sia quello di non far tramontare mai la speranza di ‘cambiare colore’ al greggio: per la salute dei lucani, per l’economia della regione”.

    Condividi l'articolo su: