Legambiente Basilcata: Acqua di rubinetto? si grazie!

Conosciamo l’acqua per fare una scelta consapevole

Liscia, gassata o di rubinetto? Sono molto rare le occasioni in cui in un ristorante o in una pizzeria ci viene offerta l’acqua di rubinetto, anzi a volte non viene servita neanche su esplicita richiesta e, cosa ancora più assurda, tutto questo ci sembra normale. Molti sono ancora i timori ed i miti da sfatare verso una delle risorse più preziose del nostro pianeta nonostante l’acqua di rubinetto sia sicura, economica, comoda e rispettosa dell’ambiente. D’altronde ci troviamo nel Paese in cui si ha il maggior consumo di acqua in bottiglia nel mondo, con circa 200 litri pro capite (oltre mezzo litro a testa al giorno).
L’impatto ambientale derivante dalla filiera delle acque minerali è evidente. Basti considerare l’uso di bottiglie di plastica monouso e il consumo di petrolio per fabbricarle, i camion per trasportarle e le relative emissioni atmosferiche, gli imballaggi plastici destinati alle discariche, quando non raccolti in maniera differenziata. Ognuna delle fasi – produzione, trasporto e smaltimento – che accompagna la vita di bottiglia di acqua minerale è caratterizzata da un forte impatto sulla qualità ambientale:
-Per produrre le bottiglie di plastica impiegate ogni anno per imbottigliare i circa 12 miliardi di litri di acque minerali vengono utilizzate più di 350mila tonnellate di PET, con un consumo di 665mila tonnellate di petrolio e un’emissione di gas serra di circa 910mila tonnellate di CO2 equivalente;
– solo un terzo circa delle bottiglie di plastica utilizzate sono state raccolte in maniera differenziata e destinate al riciclaggio. Infatti di circa 2,2 milioni di tonnellate di imballaggi plastici immessi al consumo, 409mila tonnellate sono in Pet; 350mila tonnellate di queste sono utilizzate per la produzione di bottiglie di acque minerali, di cui 124mila – pari a circa il 35% – avviate a riciclo.
Tutto questo si potrebbe evitare riducendo il consumo di acque minerali e bevendo sempre di più quella del rubinetto, con evidenti vantaggi ambientali – per la riduzione del consumo di una fonte fossile come il petrolio, di emissioni inquinanti in atmosfera, compresi i gas serra, e della produzione di rifiuti – con conseguente risparmio economico per la collettività.
Tanti i motivi per preferire l’acqua di rubinetto:
– L’acqua di rubinetto è un lusso economico: arriva fresca e comodamente a casa e con un costo fino a 1000 volte inferiore all’acqua in bottiglia
– L’acqua di rubinetto è più sicura e controllata di quella in bottiglia: sulle acque di rubinetto vengono eseguite numerosissime analisi ogni anno: il Decreto 31/2001 individua un numero minimo di controlli annui che aumenta a seconda del volume di acqua distribuito ogni giorno. Ad esempio per un acquedotto che eroga ogni giorno circa tra i 100 e 1.000 m3 di acqua e che serve circa 5.000 abitanti la normativa individua 4 controlli/anno di routine e 1 controllo/anno di verifica. Al contrario le prescrizioni normative per l’acqua minerale prevedono la realizzazione di 1 analisi all’anno da parte dei soggetti titolari della concessione.
– L’acqua di rubinetto non produce rifiuti: Bevendo l’acqua del rubinetto si evita la produzione dell’enorme quantità di rifiuti a cui si è fatto riferimento
– L’acqua di rubinetto è amica del clima e non emette CO2: Consumando acqua di rubinetto è possibile risparmiare più di 900 tonnellate di anidride carbonica legate sia alla produzione degli imballaggi necessari alla commercializzazione dell’acqua in bottiglia.
– L’acqua di rubinetto è a “km zero” ed evita l’inquinamento atmosferico dovuto al trasporto: L’acqua in bottiglia percorre molti chilometri prima di arrivare sulle nostre tavole, viaggiando solo per il 18% del totale su ferrovia.

Allora perché pagare di più per un’acqua che non sempre è migliore, ma che sicuramente inquina di più?

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