“Il mercato dell’energia è libero ma ancora poco conosciuto e utilizzato dalle aziende e dalle famiglie lucane”. E’ questo il dato di sintesi emerso dall’illustrazione dello studio “Il costo della fornitura di energia elettrica e gas naturale in Basilicata”, presentato questa mattina nel corso di un seminario organizzato da Unioncamere Basilicata e Regione Basilicata sul tema del monitoraggio delle tariffe energetiche, realizzato nell’ambito dell’Osservatorio Regionale Prezzi.
“A quasi dieci anni dall’avvio della liberalizzazione, poco si è fatto per promuovere il funzionamento del mercato dell’energia e per diffondere gli elementi minimi di conoscenza che creano le condizioni per un uso cosciente e informato delle opportunità presenti nel libero mercato – ha sottolineato il presidente di Unioncamere Basilicata, Angelo Tortorelli, aprendo i lavori -. Eppure il costo dell’energia incide notevolmente sui bilanci delle imprese (soprattutto le medie e le piccole) e sul potere di acquisto delle famiglie. E’ per favorire una maggiore trasparenza economica in relazione a queste importanti voci di costo che abbiamo inteso promuovere la realizzazione di un’indagine che offre al decisore politico uno strumento di fondamentale importanza, teso a calibrare nuovi interventi in materia”.
L’indagine sull’energia elettrica ha coinvolto 104 imprese e ha perseguito due obiettivi fondamentali: mappare i profili di consumo delle PMI e quantificare il costo del servizio di fornitura dell’energia elettrica,analizzando il grado di penetrazione del mercato libero tra le imprese del campione e di valutare la loro dinamicità di fronte alle opportunità di risparmio offerte dal processo di liberalizzazione.
Il processo di apertura del mercato stia interessando negli ultimi anni soprattutto i micro consumatori, mentre le imprese con consumi rilevanti sono “migrate” già negli anni immediatamente successivi alla completa apertura del mercato alle partite Iva (2004). Il 50% delle aziende sottoscrive la prima offerta che viene presentata e l’80% trova difficoltà nella consultazione delle bollette.
Quanto alle modalità di acquisto, le maggiori criticità si registrano nell’approvvigionamento con i venditori/grossisti piuttosto che servendosi dell’intermediazione di un consorzio di acquisto.
Il 38% del campione (che pesa per il 13% in termini di volumi consumati), dichiara la propria disponibilità a cambiare fornitore nell’ipotesi di un risparmio in bolletta pari al 15%. Sulla disponibilità a pagare di più servendosi di energia verde, il 38% risposto positivamente, mentre un rilevante 57% dimostra interesse nei confronti del tema ambientale ma si dichiara disponibile al cambio solo se allo stesso prezzo di quella convenzionale.
BAS 05