“Gli abitanti del borgo La Martella hanno ragione. Hanno ragione a protestare, hanno ragione a rivendicare la chiusura dell’impianto, hanno ragione a voler conoscere tutti i parametri ambientali. Hanno ragione gli abitanti che vivono nel vecchio borgo, quelli cioè che sono nati lì, che lì hanno vissuto, che hanno scelto il Borgo, quell’ambiente sano anche pagando il prezzo della cronica carenza di servizi”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Angelo Cotugno, capogruppo Pd in Consiglio comunale di Matera.
“Hanno ragione – continua Cotugno – quelli che hanno scelto di acquistare una casa ad Ecopolis, pensando di abitare in un quartiere vivibile “Eco-polis”.
Hanno qualche ragione anche coloro che abitano in prossimità del borgo, come gli abitanti di Via La Martella e forse anche quelli che risiedono nelle varie case sparse.
Proprio riconoscendo quelle ragioni l’amministrazione prima e l’intero Consiglio poi hanno condiviso un percorso, ripreso nell’ordine del giorno che è stato condiviso ed approvato all’unanimità e che affronta con consapevolezza e trasparenza tutto il tema legato alla gestione del ciclo rifiuti.
Tutto il Consiglio ritiene che: la discarica vada chiusa e messa in sicurezza; l ‘impianto detto “di compostaggio” vada delocalizzato.
Tutto il consiglio ha responsabilmente condiviso il percorso e vuole fugare quel legittimo sospetto, che hanno gli abitanti del Borgo, che vedrebbe comunque la costruzione di altre vasche per lo stoccaggio dei rifiuti.
In modo netto e inequivocabile il Consiglio ha voluto confermare la volontà di chiudere quella discarica, dicendo in modo altrettanto chiaro che non si costruiranno altre vasche.
Questa amministrazione sta sostenendo con convinzione, ed in continuità amministrativa, la raccolta differenziata e sta proponendo di estenderla a tutta la città, ovvero anche nei borghi, a partire da La Martella. Siamo impegnati a costruire un percorso virtuoso per la gestione del ciclo rifiuti. Meno rifiuti, meno imballaggi, più differenziata, più riciclo, più risparmio e verso una responsabilità collettiva che deve tendere a raggiungere l’obbiettivo di “zero rifiuti”.
Se hanno ragione gli abitanti del borgo La Martella, come hanno senz’ altro ragione, e se l’amministrazione e tutto il consiglio vuole risolvere questo problema – perché la protesta si è trasformata in rabbia? E perché, pur accogliendo tutte le richieste degli abitanti del borgo, si continua a voler agitare le “folle”?
Il disagio che si vive al borgo non può essere né strumentalizzato a fini elettorali né questo disagio, ovvero il rischio per la salute, può essere barattato con servizi, che sono comunque dovuti, o peggio barattato con forme di monetizzazione. Dobbiamo tenere distinto il diritto alla salute, il diritto a vivere in un ambiente sano, il diritto all’informazione, quello alla partecipazione, che riguarda le persone, le singole persone, da quelle che possono essere le forme di compensazione ambientale, che riguardano, invece, l’intera comunità e il territorio in cui essa vive.
Nessun baratto tra salute e moneta, nessun baratto tra diritti e manutenzione del consenso elettorale.
Gli amministratori e tutta la classe dirigente deve essere impegnata a far progredire la nostra città, insieme a tutta la comunità; Progresso contro populismo e demagogia, cultura e senso civico contro ignoranza e pressapochismo.
Il Consiglio Comunale del 29/10 si è concluso in modo positivo votando all’unanimità un ottimo ordine del giorno come positiva è stata tutta la discussione e la partecipazione di tutti i gruppi che ha portato a scrivere quell’ordine del giorno.
Se saremo capaci di continuare con lo stesso spirito costruttivo, con la stessa stretta relazione tra sindaco – giunta – gruppi e consiglio anche per i prossimi appuntamenti, saremo allora in grado di contribuire in modo positivo anche su tutti i prossimi importanti impegni :
PISUS, Piano Casa, Regolamento urbanistico, piano strutturale e piano strategico, gestione parchi e impianti sportivi, indirizzi di politiche sociali, piano della mobilità, lavori pubblici, programmazione culturale e turistica, riorganizzazione della macchina amministrativa e non ultimo tutto l’iter per organizzare la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura.
Per essere Capitale Europea della Cultura bisogna prima essere capaci a sostenere e difendere la pace, i diritti universali, le politiche di inclusione e essere soprattutto solidali – anche da questo si misura la qualità di una città, di una comunità e della sua classe dirigente”.
(bas – 04)